Quando questa manifestazione nacque a Milano, oramai svariati anni fa, la prima riunione a Palazzo Reale si sviluppava sul manipolo di un gruppo di coraggiosi che decisero di dare nuovo impulso all’editoria attraverso le persone. A visitare il cuore pulsante di Bookcity ora, il Castello Sforzesco di Milano, pare quasi un formicaio di formiche operose, edite alla lettura con buonumore e gioia. Veder “brulicare” di libri e lettori una città, non è compito facile. Ma la vicina Milano in Italia, conquista sicuramente per l’innata voglia di “fare” e di proporre tanti appuntamenti virtuosi, quasi testimonianze più che di libri di una ricerca del bello inedita che passa attraverso l’arte, la culturale, la letteratura e la fotografia. Un appuntamento di sicuro interessante è stato quello presso il Castello Sforzesco domenica, presso la splendida Biblioteca dell’Arte e cuore pulsante della maniestazione, dedicato alla rivista ” VER SACRUM” della seccessione viennese che , partendo da Gustav Klimt, Koloman Moser , Otto Wagner, Alfred Roller, Max Kurzweil, Joseph M. Olbrich, Josef Hoffmann fondò l’idea di nuove forme e ricerca del bello attraverso l’illustrazione e la progettazione. Il libro, che segue fedelmente la pubblicazione dei sei anni della rivista parla della vita dei suoi maestri per esemplificare un’opera totale. Il volume, per la prima volta presenta quindi le copertine di VER SACRUM diventandone linguaggio finale. Riguardo a questa ricerca sul linguaggio come linguaggio espressivo è da segnalare anche la presentazione di un libro sempre di moda “2001 modi per iniziare un romanzo” con la bella introduzione di Umberto Eco che con incipit famosi della letteratura diventa un bell’invito a leggere e giocare su romanzie ed i suoi autori, ed il libro fotografico su Bob Dylan che offre l’idea di un progetto fotografico come l’incipit di un racconto. Un viaggio attraverso il cantante Dylan che con l’obiettivo riusciva a mettere in mostra non solo il suo talento ma anche il suo modo narrativo di porsi. Grazie agli scatti di Schatzberg i ritratti e le fotografie diventano quindi incipit di un racconto appunto, solo all’apparenza malinconico e retrò. Un libro fotografico, edito da Skira editore, che cattura l’immagine del talento di Dylan come la longa manus non solo della sua voce e della sua presenza scenica, ma quasi della sua anima. Ricerca del bello quindi attraverso un libro fotografico che accoglie l’idea della “fama” e dell’essere “famoso” in modo inedito e mai scontato.

Ma l’idea di questa ricerca del bello è passata anche per un altro appuntamento interessante,grazie alla partnership con Treccani che segue la manifestazione con una serie di progetti oltremodo interessanti: quello del 2014 per una “Milano da Leggere” e del 2017 con la Mappa dei Luoghi Letterari di Milano e “Le parole dei Valori” come linguaggio partecipato. Quest’anno invece ha proposto “I verbi che Valgono” con un progetto molto articolato in questi medi di valorizzazione della lingua italiana sul tutto il territorio e la scuola. Da segnalare anche molti progetti editoriali per un pubblico, non tanto “alla ricerca di libri” ma attento a quel gusto della lettura che troppo spesso, si perde di un’esperienza di vita, una testimonianza sincera. Un esempio per tutti, la presentazione della giornalista sudtirolese Lilli Gruber con il critico Vittorio Sgarbi del suo nuovo libro, Presentazione seguitissima anche negli schermi fuori dalla Sala Viscontea allestita per l’occasione e gremita. Fiction, storie inventate ma anche tanta Italia di oggi con tematiche quali identità nazonale, radicalizzazioni e separatismi europei. Valori, parole, arte, fotografia e romanzi. Un modo per raccontare e raccontarsi attraverso la ricerca del bello che c’è. Basta cercarlo.

Cristina T. Chiochia