Milano, corso Venezia. Philippe Plein, marchio d’abbigliamento piuttosto prestigioso, colpisce anche nella capitale meneghina. Dopo lo scandalo luganese, la campagna pubblicitaria della donna sgozzata e insanguinata, proprio nella giornata della violenza contro le donne, sbarca in città ed esplode la polemica.

E vai con comunicati stampa, da quelli luganesi a quelli milanesi: “Milano centro | Pubblicità di una donna uccisa da Philippe Plein | Subito tolta a Milano
„”…accade che la violenza contro le donne divenga humus commerciale nel pieno centro di Milano. Chiediamo alla Philipp Plein Corso di Porta Venezia Milano di rimuovere questa oscenità, chiediamo l’immediato intervento del Comune di Milano per fermare un oltraggio a tutte le donne” scrive Mercedes Lanzillotta, che lancia l’allarme su fb allegano al post le foto.

La richiesta è stata accolta.

Del resto non è la prima volta, per Milano, che si affronta la rimozione di una pubblicità scabrosa, recente è infatti il caso della richiesta (fortunatamente accolta) della rimozione di un volgare manifesto che associava una donna in posizione equivoca a lubrificanti per motori.

E’ inutile tacciare di moralismo chi, con sguardo critico dice no a una società ipocrita: che prima parla di parità dei sessi, mentre solo con le donne avvengono scabrose pubblicità volgarmente allusive al sesso, indi parla di violenza contro le donne e poi, al pro della violenza, basa il suo “far parlar di sé”.