Il mercato delle onoranze funebri del basso ceresio, secondo articoli di Tio e 20 minuti del 21 novembre scorso, vive una situazione anomala dove un solo impresario detiene quasi i ⅔ del mercato. Impresario che non minimizza. Anzi: “Facciamo grossomodo 320 funerali all’anno sui 450 nel distretto (pari al 71%, ndr). Inoltre “… la ditta di Mendrisio, che occupa una decina di dipendenti, fa più funerali (282 nel 2017) dell’azienda leader nel più popoloso Luganese (Maspoli si ferma infatti a 207).”

La popolazione invecchia ed è logico che ricoveri e case per anziani stiano diventando, per sempre più persone, l’ultima dimora terrena. Considerando che buona parte di queste strutture sono sovvenzionate con fondi pubblici, di fronte alle cifre e alle dichiarazioni riportate da Tio, è compito dello stato fare delle verifiche. Verifiche utili a spazzare via ogni dubbio su eventuali ingerenze da parte di operatori di case anziani, ricoveri e ospedali utili a destabilizzare l’intero mercato dei funerali del Mendrisiotto.

Per le facoltà concesse, chiedo quindi al Lodevole Consiglio di Stato:

1. Qual è il numero di decessi verificatosi in ricoveri e case anziani sovvenzionate dal Cantone nel Mendrisiotto, quanti decessi all’ospedale di Mendrisio e quanti all’ONC durante lo scorso anno (2017)?

2. D’ interpellare le ditte Coltamai, Soldini, Ceresio, Maspoli Chiasso, Pellegrini-Perini, Mella chiedendo loro quante prestazioni hanno svolto nel 2017 nei ricoveri e nelle case per anziani sovvenzionate del Cantone, quanti all’ospedale di Mendrisio e quanti all’ONC, rendendo note queste cifre

Sara Beretta Piccoli
PPD e Generazione Giovani