Sull’uscita dell’ U.K. dall’ Unione Europea incombono due grosse incertezze: il voto del parlamento a Londra sulla bozza di accordo preliminare approvato dal Governo di Theresa May, e la decisione della Corte di Giustizia Europea che deciderà sul diritto o meno dell’ U.K. di poter tornare unilateralmente sui propri passi. Se ne è discusso nel corso dell’evento JurisinStudio di BonelliErede, riservato ad alcuni operatori economici e organizzato dal Focus Team Private Clients Gianpiero Succi, Alberto Saravalle, Massimiliano Danusso in collegamento da Londra.

Partecipanti inoltre i professionisti membri del Focus Team Private Clients di Belex BonelliErede: Vittorio Allavena, Roberto Cera, Manlio Frigo, Umberto Nicodano, Matteo Pratelli, Silvia Romanelli, Stefano
Simontacchi e Silvia Stabile.

Invitato il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici.

Sono stati affrontati temi di interesse degli operatori economici, anche con riferimento agli investimenti immobiliari.

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IL QUADRO DELLA SITUAZIONE POLITICA (commento dell’Autore)  Dopo l’udienza del 27 novembre scorso la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà sulla revocabilità o meno in via unilaterale, da parte del Regno Unito , della istanza di recesso dall’U.E. Il 14 novembre, il Governo di Theresa May aveva sottoscritto una bozza di accordo, approvata dai 27 paesi membri della Unione, per regolamentare l’uscita soft del Paese dalla stessa Unione. Ed il 12 dicembre prossimo questa bozza passerà al vaglio del Parlamento inglese per l’approvazione.

Tale approvazione avrebbe l’effetto di dar corso ad una “uscita pilotata” dell’ U.K.; consentendo, ai fini della negoziazione dei vari aspetti, una proroga del termine, fino a tutto il 2020. Termine prorogabile per una sola volta. Nel frattempo continuerebbero ad applicarsi le norme U.E.

In caso di bocciatura da parte del Parlamento inglese, il primo aprile del 2019, sempre secondo l’art. 50 del trattato di Lisbona, avrebbe luogo una hard Brexit; il Regno Unito cioè si troverebbe fuori dalla Comunità, senza alcun ammortizzatore normativo.

La bozza in questione disciplina alcuni aspetti generali del processo di uscita. In particolare i diritti di cittadinanza (sia degli inglesi in Europa, sia degli europei nel Regno Unito) verranno trattati secondo principi improntati al criterio della continuità.. Si darà luogo a una separazione ordinata delle leggi (es. polizia giudiziaria, proprieta’ intellettuale etc.) mentre sul piano della governance si stabilisce la competenza della Corte di Giustizia, per le questioni interpretative.

E si pone il tema del back stop, cioè del confine tra l’Ulster e la Repubblica di Irlanda. Se alla fine non interverrà l’accordo, si darà luogo probabilmente ad una unione doganale. La preoccupazione della Gran Bretagna è che in prospettiva l’Ulster venga gradatamente attratta nell’orbita della Repubblica d’Irlanda e quindi graviti alla fine attorno all’Unione Europea.

Sul piano nazionale italiano, con la Brexit si aprono interessanti prospettive di acquisizione delle attività che lasceranno la Gran Bretagna.

Achille Colombo Clerici