Interessante conferenza stampa ieri in via Sorengo. Ugo Cancelli, consigliere comunale PLR e presidente di Besso Pulita!, e Gaspare Nadig, presidente della Commissione di quartiere, hanno espresso ai giornalisti convenuti la loro ferma volontà di opporsi alla chiusura della posta di Lugano 3 (in faccia), aperta soltanto 10 anni fa. A tal fine viene lanciata una petizione, che – si è certi – susciterà un’ampia rispondenza nella popolazione.

Abbiamo intervistato Ugo Cancelli, che ringraziamo per la sua disponibilità.

* * *

Francesco De Maria  Perché la chiusura della posta di Besso (Lugano 3) è un errore?

Ugo Cancelli  Se consideriamo lo sviluppo economico-amministrativo con la realizzazione del Campus SUPSI, la nuova stazione autobus al Pestalozzi, l’accesso diretto alla stazione tram treno, il piano regolatore che verrà con la costruzione di nuovi palazzi nel comparto della stazione, la chiusura dell’Ufficio postale di Lugano Stazione 3 è un’aberrazione. D’altra parte, una maggioranza della popolazione del quartiere di Besso non è certamente della generazione digitale. Per loro l’Ufficio postale è ancora indispensabile.

Che cosa si può fare, concretamente, per impedirla?

Bisogna far capire ai politici, soprattutto quelli che siedono a Berna, che la posta non può fare il bello e brutto tempo! Fregarsene di quello che la popolazione ha bisogno e vuole. Non è ancora tempo di imporre il digitale alla gente. Le elezioni sono alle porte e i nostri politici devono assolutamente considerare anche i bisogni e le aspettative della gente che li vota. Devono far capire (imporre) alla posta una moratoria sulla chiusura degli uffici postali. La nostra gente non è ancora pronta. Se continuano a lasciare carta bianca alla dirigenza dell’(ex?) Gigante Giallo, a non mettere dei paletti, il prezzo lo pagheranno anche loro. La popolazione ne ha abbastanza di questo modo di fare, di un’arroganza che non capiscono e non accettano. Besso Pulita!, con la commissione di quartiere, intende agire con una petizione. Si tratta di un segnale forte. Guardate cosa succede in Francia con i Gilets Jaunes: la gente si rivolta a quello che considera dei soprusi e delle ingiustizie. È stufa di dover sempre subire.

Può dirci quando è stata aperta?

L’Ufficio postale di Besso è stato inaugurato il 13 settembre 2008 in pompa magna.

La politica (penso primariamente alla città di Lugano) è in grado di aiutare? È disposta a farlo?

I municipi hanno la facoltà di ricorrere alla PostCom contro la decisione della Posta di chiudere un Ufficio postale. Finora la PostCom aveva però solo la possibilità di esprimere una raccomandazione. Le camere federali stanno tuttavia cambiando le regole e intendono dare alla PostCom la facoltà di decidere quale ultima istanza se chiudere o meno un Ufficio. È per questo che la Posta sta accelerando i tempi e vuole realizzare il suo progetto nel minor tempo possibile, prima che venga bloccata. Se la politica sia disposta ad intervenire, finora osservo soltanto delle estemporanee azioni senza troppi risultati. Una sorta di “a sa po’ pü fa nient!”

Le ragioni economiche avanzate dalla Posta sono fondate? Se lo sono, debbono essere accettate?

La Posta appartiene alla Confederazione, quindi a tutti gli svizzeri. Ha un ruolo di servizio pubblico che, secondo me, deve assolutamente rispettare. Fare utili non dovrebbe essere il suo mantra. La concorrenza comincia a farsi sentire, certamente. Ma non deve essere presa quale foglia di fico per portare avanti progetti che vanno contro la volontà popolare.

Con quali dirigenti del “gigante giallo” lei ha personalmente parlato?

Circa due anni fa mi sono intrattenuto a Berna con l’allora direttrice Susanne Ruoff. Mi è subito sembrata irremovibile sul progetto di chiusura di oltre 600 Uffici postali e sulla strategia per il futuro della Posta. Mi è apparso chiaro che aveva degli obiettivi e che voleva raggiungerli a tutti i costi nel più breve tempo possibile, considerando secondarie le richieste della gente. Una visione veramente unilaterale.

Qualora si giungesse realmente alla soppressione dell’ufficio postale, quale sarebbe il servizio sostitutivo?

Secondo le intenzioni della posta ci sono due possibilità: la prima è il modello detto “Posta con partner”, quello che più semplicemente viene definito “Agenzia” in collaborazione con un partner locale (negozio, bar, farmacia, casa per anziani, ecc.). Il modello 2 è quello del sevizio a domicilio della Posta. Soluzioni, tuttavia che non hanno il ventaglio dell’offerta di un Ufficio postale.

Lei ha deciso di lanciare una petizione. Quante firme spera di raccogliere?

Il “sogno” sarebbe quello di raccogliere un numero di firme simile al numero degli abitanti di Besso. Tuttavia, questo obiettivo rimane un miraggio. La gente sembra rassegnata ed è satura di dover sempre reclamare dei diritti. Di doversi impegnare per ottenere qualche cosa. La nostra società logora e spinge sempre ad un maggior individualismo. Ad un egoismo sfrenato (prima penso per me, poi, eventualmente, agli altri). Meglio rinchiudersi in casa davanti al televisore che impegnarsi per una società che consideri i bisogni delle persone.

In questa vicenda qual è il ruolo della Commissione di quartiere, presieduta da Gaspare Nadig?

La Commissione di quartiere ha capito che la chiusura dell’ufficio postale penalizzerebbe pesantemente tutto il quartiere. Si è accorta che bisogna agire. Far capire agli abitanti che ci si deve mobilizzare per ottenere qualcosa. Siamo in sintonia. Abbiamo un obiettivo comune e collaboriamo attivamente. I nostri ruoli sono diversi. Ma in questo caso abbiamo un obbiettivo comune.

Durante la conferenza stampa lei ha parlato a lungo di importanti sviluppi futuri del quartiere di Besso (“diventerà il cuore di Lugano”) attorno alla stazione. Realizzazioni che faranno crescere il quartiere. Il tutto… senza un ufficio postale!

Purtroppo è questo lo scenario. Besso Pulita!, che da 11 anni lotta contro lo spaccio, fa prevenzione, spinge la socializzazione, anima il quartiere, cerca soluzioni a situazioni difficili, ha dimostrato a tutti che non intende abbassare la guardia e continuerà a lottare per il quartiere e la città. Noi ci siamo e ci auguriamo che anche stavolta tutti capiscano il nostro impegno. Al riguardo, invito tutti domenica prossima alle Scuole elementari di Besso per il tradizionale “Natale a Besso”, con uno spettacolo dei ragazzi che seguono i corsi di danza, un intrattenimento musicale d’eccezione, Babbo Natale e una panettonata per tutti.

Per concludere:

  • da 1 a 10 quanto è stupito? 5. Alla mia età non sono tante le cose che mi sorprendono, anche se posso ancora meravigliarmi.
  • da 1 a 10 quanto è arrabbiato? 8. È nella mia indole arrabbiarmi per situazioni che colpiscono i più deboli.
  • Da 1 a 10 quanto è fiducioso? 7. Senza fiducia (anche negli altri) non si ha la forza per progredire e non si riesce a realizzare molto.