“Non c’è nessuna teoria scientifica che definisca questa Energia di fondo. Ma essa costituisce forse “la migliore metafora di quello che significa Dio”. E la singolarità dell’essere umano è poter entrare in contatto cosciente con questa Energia”. Leonardo Boff (filosofo, teologo ed ecologista)

Il titolo di questo articolo dice una cosa ovvia per chi conosce minimamente la teoria della relatività di Einstein, in base a cui materia ed energia sono equivalenti. La materia è energia altamente condensata, energia che può essere liberata, come ha purtroppo dimostrato la bomba atomica. Il cammino della scienza ha seguito, più o meno, questa direzione: dalla materia all’atomo, dall’atomo alle particelle subatomiche, dalle particelle subatomiche ai pacchetti di energia, dai pacchetti di energia alle superstringhe vibranti (la teoria secondo cui tutto ciò che esiste nell’universo non sarebbe altro che la manifestazione di “energia vibratoria”, in undici o più dimensioni, rappresentate come estensione di forma, musica e colore. Così, un elettrone vibra più o meno 500 trilioni di volte al secondo. La sua vibrazione produce estensione di forma, suono e colore. L’universo sarebbe allora estensione di forma, sinfonia di suoni e colori. Dalle superstringhe si è giunti, infine, all’energia di fondo, al vuoto quantico.

In questo quadro, è opportuno ricordare una frase di Werner Heisenberg, uno dei padri della meccanica quantistica: “L’universo non è fatto da cose, ma da reti di energia vibratoria che emergono da qualcosa di ancora più profondo e sottile”. Pertanto, la materia ha perso la sua centralità a favore dell’energia che si organizza in campi e reti.

Cos’è questo “qualcosa di più profondo e sottile” da cui tutto emerge? I fisici quantistici e gli astrofisici lo hanno chiamato “energia di fondo” o “vuoto quantico”, espressione inadeguata in quanto dice il contrario di quello che significa la parola “vuoto”. Il vuoto rappresenta la pienezza di tutte le possibili energie e delle loro eventuali densificazioni negli esseri.

Per questo si preferisce oggi l’espressione “pregnant void, vuoto pregno, “gravido”, o “fonte originaria di tutto l’essere”. Non è qualcosa che possa essere rappresentato nelle categorie convenzionali di spazio-tempo, poiché è qualcosa di anteriore a tutto ciò che esiste, anteriore allo spazio-tempo e alle quattro energie fondamentali, la gravitazionale, l’elettromagnetica, la nucleare forte e la nucleare debole.

Gli astrofisici lo immaginano come una specie di vasto oceano, senza margini, illimitato, ineffabile, indescrivibile e misterioso, in cui, come in un utero infinito, sono ospitate tutte le possibilità e le virtualità dell’essere. Da qui è emerso, senza che si possa sapere perché e come, quel piccolo punto estremamente pregno di energia, inimmaginabilmente caldo, che poi è esploso (big bang) dando origine al nostro universo. Nulla impedisce che da quella energia di fondo siano sorti altri punti, che hanno generato altre singolarità e altri universi paralleli o in un’altra dimensione.

Con la nascita dell’universo, ha fatto simultaneamente irruzione lo spazio-tempo. Il tempo è il movimento della fluttuazione delle energie e dell’espansione della materia. Lo spazio non è il vuoto statico all’interno del quale tutto avviene, ma quel processo continuamente aperto che permette alle reti di energia e agli esseri di manifestarsi. La stabilità della materia presuppone la presenza di una potentissima energia soggiacente che la mantiene in questo stato. In verità, noi percepiamo la materia come qualcosa di solido perché le vibrazioni dell’energia sono talmente rapide che non riusciamo a coglierle con i nostri sensi. Ma in questo ci aiuta la fisica quantistica, esattamente perché si occupa delle particelle e delle reti di energia.

L’energia è e sta in tutto. Senza energia nulla potrebbe esistere. Come esseri coscienti e spirituali, siamo una realizzazione estremamente complessa, sottile e interattiva di energia.

Cos’è questa energia di fondo che si manifesta sotto tante forme? Non c’è nessuna teoria scientifica che la definisca. Sempre di più, abbiamo bisogno dell’energia per definire l’energia. Non è dato sfuggire a questa ridondanza, notata già da Max Planck.

Questa energia forse costituisce la migliore metafora di quello che significa Dio, i cui nomi variano, ma sempre indicando la stessa energia soggiacente. Già il Tao Te Ching (il Libro del Tao e della virtù, considerato come una delle vette del pensiero cinese, opera di Lao-tse) diceva la stessa cosa del Tao: “il Tao è un vuoto turbinante, sempre in azione e inesauribile. È un abisso insondabile, origine di tutte le cose, che unifica il mondo”.

La singolarità dell’essere umano è poter entrare in contatto cosciente con questa energia. Egli può invocarla, accoglierla e percepirla nella forma di vita, di irradiazione e di entusiasmo.

Aggiungo a queste riflessioni, che come esseri pensanti sarebbe opportuno ricordare che viviamo per evolverci, soprattutto nel nostro stato cosciente, e non per aggrapparci a modelli comportamentali prettamente “materialistici”, propagati da individui proni davanti al dio soldo e a wall-street, impegnati quotidianamente nei giochetti in borsa di un sistema finanziario gestito a livello planetario da poche e ricchissime famiglie, schiavizzando le popolazioni, e a cui evidentemente non importa nulla di riflessioni di questo genere. Essi incarnano le peggiori tra le energie: l’avidità, l’egocentrismo, la tirannia.

Candida Mammoliti