PLR  “La presentazione di un documento concreto segna la fine di un periodo di speculazioni e di incertezza e, dopo anni di discussioni, anche di un grande successo del consigliere federale Ignazio Cassis. L’obiettivo è quello di ottenere un accesso il più ampio possibile al mercato interno dell’Ue con una perdita di sovranità limitata. Se il prezzo in termini di sovranità dovesse risultare troppo alto, il PLR respingerà l’accordo”

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Debbo confessare che ai miei occhi questo testo non brilla per logica cristallina. Riflettiamo. Se è un “grande successo”, come potrà portare a una “perdita di sovranità” che induca la Svizzera a “respingere” l’accordo?

Certo, si potrà sempre dire che la perdita di sovranità, al momento, è ipotetica, che ci saranno ulteriori trattative, eccetera eccetera.

Parafrasiamo. “La ‘bozza’ è un grande successo… … ma, tranquilli, potremmo anche respingerla!”. Trovo la formulazione veramente infelice.

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So di essere impopolare, ma vi dico che il 25 novembre – domenica nera per i “sovranisti” – ha mandato un segnale importante a Bruxelles, una specie di semaforo verde. Ora è (ri)partito il ricatto (che c’era già). Non è bello essere ricattati (vi è mai successo?), bisogna avere nervi saldi.

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La cosa più “sconvolgente” (ma non sono un tipo impressionabile) è il voto dei Romandi. Il loro primo punto di riferimento per quanto attiene all’UE è la Francia, un paese in caduta libera, con una popolazione in rivolta. Parigi la conosco bene, era una città meravigliosa. Per alcuni, addirittura, la città più bella del mondo. Ci piazzavamo nel Sesto (Saint Germain) o nel Quinto (Sorbonne, Panthéon).

Vadano per favore a Parigi e poi tornino a riferire.