Se la tragedia diventa la cifra quotidiana non ci si può stracciare le vesti ogni volta. Perché non si può andare in giro costantemente mascherati: abbiamo bisogno anche di essere sinceri, di dichiararci.

Come nelle strade di Calcutta descritte magistralmente da Yehoshua – che non c’è mai stato – nessuno fa caso a chi muore per strada, nel brulichio verminoso dei traffici umani, anche noi facciamo l’abitudine alla disperazione e ci mitridatizziamo. Se l’eccezionale, che reclama tutta la nostra partecipe attenzione, diventa ordinaria amministrazione, si giunge persino a provarne fastidio.

La continua reiterazione del tragico fa si che sul cuore si formi un callo. E giustamente, perché scattano automatismi di difesa, perché se l’emergenza è la normalità, allora non è più emergenza e l’attenzione cala inesorabilmente.

Ennio Valeri