“Vogliamo conquistare 5 seggi”
“In politica non ho mai fallito, ha fallito il popolo ticinese a non votarmi”
“Il partito dei Verdi di si è sfasciato e Savoia ha ritrovato un posto al caldo”

* * *

Continuano le nostre interviste pre-elettorali ad esponenti politici. Oggi è la volta del dottor Werner Nussbaumer, che lancia la sua “Lega Verde”.

Il mondo dei media è complicato, pieno di insidie e di intimidazioni. Lo sappiamo bene anche noi, più pratici di polinami e curve di Gauss che di comunicazione politica. Il modo di parlare di Nussbaumer ci piace: diretto e audace, con una giusta dose di sogno e di aggressività. Niente politichese, niente “langue de bois”. Da “ribelle” ha sempre pagato di persona. Alcuni non lo fanno mai.

Ma in campo ci sono forze ben più potenti di lui. Troverà egli, attraverso il labirinto, la strada verso l’agognato successo politico? Il 7 aprile lo scopriremo.

Un’intervista di Francesco De Maria.

* * *

Francesco De Maria  Ho deciso di farle un’intervista in stile combattivo e provocatorio, adatto alla sua personalità. Ha obiezioni?

Werner Nussbaumer  Le sue domande mi piacciono, odio le interviste in ginocchio.

Lei ha fondato un nuovo partito e (ho letto) si è posto come obiettivo la conquista di 5 seggi. Ma è molto difficile! Nel 1995 alcuni miei amici all’ultimo momento misero in piedi una lista, mi accodai anch’io. Vi figuravano anche nomi conosciuti. “Puntiamo a fare cinque seggi!” dichiarammo convinti. Ne beccammo uno, il nostro leader (un caro amico) fu eletto. Se lei ne facesse uno, sarebbe contento?

Il nostro obiettivo è di conquistare cinque seggi per poter rientrare nelle commissioni e quindi poter incidere in modo determinante sulla politica ticinese.

Lei è un tenace?

Come dimostra la mia vita, io sono un tenace e non mi do mai per vinto in quanto credo in quello che faccio.

Lei è un rivoluzionario?

Sono un rivoluzionario in quanto il sistema socio-politico adottato fin ora ci porterà alla distruzione del nostro habitat e quindi delle speci.

Lei si considera un estremista?

Non mi considero invece un estremista, però davanti a tutte le evidenze del mondo scientifico concordo che se non agiamo con molto rigore non potremo più tornare indietro.

Nei suoi tentativi politici perché (sinora) ha fallito?

Riguardo la politica, non ho mai fallito, in quanto i miei ideali e principi di vita, sono rimasti uguali. Chi ha fallito invece è il popolo ticinese a non votarmi, ed ora ne subisce le conseguenze, ambientali, politiche ed economiche.

Chi dice Nussbaumer dice cannabis. Questa “identificazione” ha, secondo me, degli svantaggi: qualcuno potrebbe vederla come un “propagandista della droga”. Non la disturba questo fatto?

Parlando di cannabis, le significo che la cannabis non è una droga, bensì un potentissimo medicamento naturale che agisce su più di quaranta sintomi e malattie, grazie anche alla presenza nel nostro corpo di un sistema endocannabinoide che ci aiuta a vivere meglio.

La cannabis ha realmente delle virtù terapeutiche? Può fare un bene che altre medicine non fanno?

La cannabis non ha effetti collaterali come purtroppo tutte le medicine di sintesi hanno, per cui può solo fare bene, ovviamente a fini terapeutici.

Riguardo alla cannabis, lei ha disobbedito agli ordini dell’autorità?

Essendo medico, mi occupo della salute dei pazienti, per cui non posso negare a pazienti sostanze come la cannabis che hanno importante virtù terapeutiche che altri medicamenti di sintesi non hanno. Per questo molti pazienti si sono rivolti a me, a seguito dei fallimenti della medicina ufficiale.

Il suo giudizio morale personale lo sente come superiore alle prescrizioni dell’autorità?

L’autorità sbaglia quando proibisce sostanze naturali che fanno bene alla salute.

Lei ha avuto problemi con la giustizia. Accetta la sentenza dei giudici?

Riguardo la sentenza dei giudici, non accetto sentenze che reputo politiche e sotto il grande influsso delle lobbies della chimica.

I media – in particolare la radioTV di Stato – furono corretti verso di lei (allora, e in generale)?

Anche i media sono sottoposti ai partiti e sono a loro volta sottoposti alle lobbies, per cui non hanno potuto chiaramente fare servizi oggettivi nei miei confronti.

Dottor Nussbaumer, hic et nunc, che cosa può offrire lei (con i suoi seguaci) all’elettore ticinese? Al Ticino che annaspa e che soffre? Alla rabbia degli esclusi che esonda sui social?

Penso che la Lega Verde possa dare la speranza in un futuro migliore sia per quanto riguarda l’ambiente e la situazione economica, in quanto sempre più gente fa fatica a vivere e si sente esclusa dal sistema partitocratico che privilegia solo i dirigenti dei partiti tradizionali, liberali, pipidini e socialisti.

Quali sono i punti programmatici fondamentali della Lega Verde?

La lega si basa sulla salvaguardia dell’ambiente, su un economia sostenibile e sull’uguaglianza delle persone indipendentemente dalla razza e dalla fortuna economica.

Secondo me ha scelto “Lega” perché è convinto… che porti fortuna. Ho indovinato?

Il nome Lega, viene da legare persone convinte che bisogna cambiare, altrimenti non andremo da nessuna parte. Purtroppo la lega, come la conosciamo in Ticino ed Italia, ci porterà alla catastrofe, in quanto partiti basati sull’ odio del diverso, dello straniero e dell’Europa in cui noi ci riconosciamo. Non fosse altro per il fatto che grazie all’Europa abbiamo potuto eliminare guerre e distruzioni che hanno insanguinato il nostro passato recente.

Ho visto che lei è piuttosto aggressivo nei confronti di Savoia. Io ho scritto: “Savoia è un verde-leghista (o leghista-verde) che voleva una cosa impossibile: entrare in Consiglio di Stato. Ha fallito alla grande e, scornato, se n’è andato, ritrovando un posto coi fiocchi in Tivù, la stessa azienda che l’aveva cacciato”. Potrebbe andare? Manca qualcosa?

Io ho creato i Verdi in Ticino assieme a Canonica e Boggian. I Verdi amano la Natura, gli animali e gli uomini, non possiamo credere ad un mondo migliore se odiamo i nostri simili.L’apparente successo dei Verdi di Savoia è andato a scapito della credibilità del nostro movimento.

Che cos’ha lasciato dietro di sé il Grande Comunicatore? Che fine hanno fatto i suoi fedelissimi?

Purtroppo il partito dei Verdi si è sfasciato, Savoia ha ritrovato un posto al caldo e i suoi fedelissimi o si sono ritirati (vedi Maggi) o non sono più credibili.

Gli uomini di destra (come me, per non fare nomi) pensano dei Verdi ciò che segue: “verdi di fuori, rossi di dentro”. Hanno torto?

Quando sono stato eletto in Gran consiglio, dopo due anni, sono diventato indipendente in quanto ho avuto dissidi con Canonica che era troppo legato al partito Socialista. I Verdi devono quindi essere indipendenti dai partiti, sia di destra che di sinistra; tutti quelli che perseguono i nostri obiettivi devono poter trovare spazio nel nostro movimento

Ho sentito gente terrorizzata per l’entrata di Sommaruga al DATEC. Ci imporrà il “catastrofismo ambientale”? Rimpicciolirà la nostra libertà, già esigua? Io, le confesso, la vedo brutta. Ma lei forse no…

L’entrata di Sommaruga al DATEC è un ottima cosa per l’ambiente, spero che le sue idee progressiste ci porteranno ad un ambiente migliore, con più libertà e maggior possibilità per i nostri figli per una vita più naturale e meno schiava delle esigenze economiche finanziarie, come purtroppo lo è stato fin ora.

Da 1 a 10 quale punteggio assegna alla Svizzera, a tutt’oggi, nella lotta al riscaldamento climatico?

La Svizzera è stata negli anni 80-90 all’avanguardia a livello mondiale nella lotta all’inquinamento e al riscaldamento climatico. Purtroppo, nell’ultimo decennio, la politica è stata modificata a favore dell’economia e della finanza. Attualmente do alla Svizzera 4 su 10.

Lei ha detto (l’ho letto): “in passato ho commesso un errore, non sono stato abbastanza estremista”. Ce l’ha in solaio (o sotto il letto) un Kalashnikov?

Quando sono diventato presidente dei Verdi, essendo anche di carattere ottimista, prevedevo i disastri climatici nel 2050. Purtroppo ho sbagliato e già oggi vediamo i gravi disastri causati dal nostro cattivo comportamento. Il solo errore che ho fatto nella mia vita è stato di non essere stato abbastanza radicale sull’inquinamento, sul modo di vivere, ma i tempi già si parlava poco di questa problematica ed avendo già grosse difficoltà nel farmi capire dalla popolazione, se fossi stato troppo estremista, avrei ricevuto ancor meno consenso.

Esclusiva di Ticinolive