“Se fossero stati politicamente un po’ intelligenti avrebbero ceduto e avrebbero chiesto scusa”
“Non sono stato eletto per partecipare al teatrino della politica”

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Il 7 aprile sarà una data importante per Matteo Pronzini. Sarà rieletto? (noi pensiamo di sì). Il suo partito, l’MPS, progredirà? Conquisterà due, magari tre seggi?

Se gli dite “lei ha fatto un casino d’inferno” lui vi risponde, sereno come una Pasqua: “Embè? Io faccio opposizione, opposizione di sinistra, è il mio ruolo”.

Domanda. È meglio la democrazia dei “piccoli robot”, che levano la manina a comando, o qualla degli sfasciacarrozze, che “rompono le uova nel paniere”? Questione di gusti, direi. Ma infine, c’è posto per gli uni e per gli altri.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Granconsigliere Pronzini, quali sono le priorità politiche e gli obiettivi di legislatura del Movimento per il Socialismo?

Matteo Pronzini  Fondamentalmente le stesse priorità politiche che ci siamo dati per questi ultimi 4 anni. Le riassumo brevemente. Opporsi alla politica di contenimento della spesa pubblica e alla diminuzione del debito pubblico; battersi contro il dumping salariale e sociale; denunciare la logica del profitto nel settore sanitario; opporsi alla politica di sgravi fiscali fiscali per gli alti redditi e le persone giuridiche; difendere il diritto dei migranti e, infine, battersi contro la politica clientelare e omertosa dell’amministrazione pubblica. Detto in altri termini l’obiettivo del MPS è rafforzare il suo ruolo di opposizione alle politiche del governo, che invece viene sostenuto, sui temi centrali, da tutti gli altri partiti.

Le piace la sua immagine di “enfant terrible” della politica?

Oggi l’MPS, e di conseguenza su un piano parlamentare il sottoscritto, rappresentano l’opposizione a questo governo ed ai partiti che ne sostengono le politiche. Non sono stato eletto in Gran Consiglio per partecipare al teatrino della politica, ma per cercare di denunciare una politica che va contro gli interessi della stragrande maggioranza della popolazione. Cerco di farlo senza fare sconti.

L’ha costruita, sapientemente, ad arte? Come si definirebbe, quanto alla personalità e al carattere?

La propria esistenza condiziona la coscienza ed il proprio modo d’essere. Ho trascorso 30 anni della mia vita a fare il sindacalista, battendomi quotidianamente contro le ingiustizie verso i propri dipendenti: licenziamenti abusivi, mobbing, angherie, pressioni, incidenti per mancanza di misure di sicurezza, mancato pagamento del salario, ecc. Ho però avuto anche la fortuna di partecipare ed animare grandi lotte sindacali: da quelle nel settore edile allo stupendo sciopero delle Officine. Tutte queste esperienze lavorative e di vita mi hanno fatto crescere e determinano il mio modo d’essere.

Può riassumerci, dal suo punto di vista, la complessa faccenda dei rimborsi?

La faccenda dei rimborsi è un esempio della mancanza di rispetto dei politici verso i cittadini. In questi anni i politici hanno tagliato prestazioni sociali, hanno contribuito a precarizzare le condizioni di lavoro, hanno ridotto indennità e pensioni. Contemporaneamente si sono concessi dei privilegi materiali senza che la legge lo permettesse loro e inimmaginabili per i comuni cittadini. Tutto ciò è avvenuto con la complicità di tutti i partiti, dall’UDC ai Verdi, passando per Lega e PS. Senza l’intervento dell’MPS questa vergogna sarebbe andata avanti all’infinito. Il dramma è che, accanto a Rimborsopoli, vi sono altri scandali anche più gravi. Penso in particolare allo scandalo delle pensioni dei Consiglieri di stato. Lì, in ballo, vi sono 8 milioni di franchi. E, non a caso, tutti tacciano.

Lei si aspettava che il Consiglio di Stato (o la partitocrazia) cedesse?

Se fossero stati politicamente un po’ intelligenti avrebbero ceduto e avrebbero chiesto scusa ai cittadini e alle cittadine…

Una candidata mi ha detto (in camera caritatis, davanti a un caffè): “avrebbero dovuto pagare, restituire i soldi, così la questione sarebbe stata chiusa”. Una buona idea? In ogni caso non è stata seguita.

Non è stata seguita per una ragione molto semplice. Sono arroganti e contemporaneamente hanno paura! E’ un mix pericoloso. Deve inoltre considerare che a parte l’MPS tutti gli altri partiti hanno scheletri nell’armadio. Lei sa quanto incassano annualmente i partiti presenti in Gran Consiglio? Centinaia di migliaia di franchi. Dunque tutti preferiscono passare l’acqua bassa…

Quali saranno i prossimi passi, le prossime scadenze? In piena campagna elettorale?

Sicuramente la difesa dell’Officina FFS di Bellinzona, i preparativi per lo sciopero delle donne del prossimo 14 giugno.

C’è un team di avvocati che la consiglia e la assiste nelle sue incisive attività politiche?

Tutto ciò che faccio è il frutto del lavoro e della riflessione collettiva dell’MPS. Sono veramente orgoglioso del mio partito e di quanto sa produrre. D’altra parte basta discutere quotidianamente con la gente comune per comprendere quanto è grave la situazione economica e sociale di questo cantone.

Nelle sue “azioni di commando” lei è stato trattato equamente dalla RadioTV di Stato?

Credo di poter affermare che, complessivamente, gli organi di stampa, sia pubblici che privati, non ci ignorano. Potrebbero sicuramente darci uno spazio maggiore, ne avrebbero anch’essi un beneficio in termini di audience…

Che cos’è per lei il Potere? (intendo il potere democratico, fondato su basi parlamentari e sulla libertà di parola). Una mafia da attaccare e sconfiggere? Al grido di “cane non mangia cane”?

Viviamo in una società basata sul sistema economico capitalista. Il vero potere è nelle mani di chi controlla le ricchezze e determina le nostre vite quotidiane.

Esclusiva di Ticinolive