La Guardia Civile spagnola sta lottando contro il tempo per salvare Julen, un bimbo di soli due anni caduto domenica scorsa in un pozzo della città di Totalán, nella provincia di Málaga, mentre stava giocando vicino ai genitori presi nel preparare il pranzo all’aperto durante una gita domenicale in montagna.

I lavori di salvataggio sono iniziati in un primo momento introducendo telecamere nel pozzo largo 25 centimetri e pronfo 110 metri, per localizzare, senza successo, il bambino. Sono poi proseguite con l’aiuto di una sonda a ultrasuoni all’interno della cavità.

La seconda sonda si è bloccata purtroppo ad una profondità di 73 metri, punto dove si è formato un blocco di sabbia bagnata probabilmente a seguito di una frana.

Il tentativo di togliere questo ammasso è tuttora vano. “È come scavare una montagna con un cucchiaio”, ha dichiarato uno dei soccorritori.

Al momento hanno trovato soltanto un sacchetto contenente caramelle che Julen aveva in mano prima di cadere e dei capelli che il DNA ha confermato essere i suoi.  Operazioni di soccorso che stanno diventando sempre più frenetiche perché la probabilità di sopravvivenza del bambino diminuisce con le ore che passano. Da domenica ora di pranzo si sono mobilitati un centinaio di soccorritori per questa missione che risulta complessa perché nessuno è tecnicamente pronto ad entrare in uno spazio così ristretto. Le pareti sono molto instabili, bagnate e fa molto freddo all’interno.

La ditta che ha effettuato la perforazione di 110 metri del pozzo per attingere acqua, ha dichiarato che poco più di un mese fa, lo aveva coperto con una pietra e aggiunto della sabbia sulla parte superiore. Senza riempirlo nuovamente. Qualcuno ha rimosso quella pietra. Attorno al buco si nota un solco di cinque metri di diametro con il terreno che risulta abbassato di mezzo metro, proprio la profondità dove era posizionata la pietra che fungeva da tappo. Un lavoro possibile soltanto con l’utilizzo di un mezzo escavatore.

Sono molte le aziende spagnole che si sono offerte con diverse soluzioni di aiutare la famiglia. Oltre a risucchiare il terreno in cui si spera di trovare il bambino, le squadre di soccorso stanno scavando due tunnel. Uno sul lato della montagna e l’altro parallelo al pozzo dove si trova il bambino per poterlo recuperare.

I genitori, che nel frattempo dormono in un’auto vicino al pozzo, hanno già perso un altro figlio, Oliver, morto improvvisamente a tre anni nel 2017 mentre camminava sulla spiaggia. Sono ovviamente molto angosciati. Il padre, José, ha detto che Oliver è il loro angelo che aiuterà Julen ad uscire vivo il prima possibile.

Il delegato del governo in Andalusia, Gómez de Celis, ha confermato che entro 48 ore saranno in grado di trovare il bambino. Si spera nella buona notizia entro la mattina di venerdì.