Asia Bibi è finalmente libera. La donna, pakistana oggi 50enne, era stata accusata di blasfemia e condannata a morte nel 2010. Nel 2009 Asia Bibi, contadina cristiana e madre di cinque figlie, aveva avuto una accesa lite con alcune donne nella fattoria di Punjab, dove lavorava. Il motivo del litigio era la religione: le sue colleghe musulmane non volevano che Asia bevesse dalla loro stessa fontana in quanto la consideravano impura per la sua fede cristiana. Era stata accusata di aver insultato il profeta Maometto e secondo le controverse leggi pakistane, per questo doveva essere punita con la detenzione o con la morte.

La sua travagliata vicenda giudiziaria ha visto respingere il ricorso contro la pena capitale nel 2014 e a quel punto il destino sembrava segnato. Tuttavia, una massiccia mobilitazione internazionale aveva frenato l’esecuzione della pena fino a quando, finalmente, la donna è stata scarcerata.

Il processo e le accuse erano state basate soprattutto sulla testimonianza dell’uomo che l’aveva denunciata, l’imam Qari Muhammad Salaam. La donna era stata condannata in base a testimonianze frammentarie, inaffidabili e discordanti addirittura sul luogo o sull’ora della presunta blasfemia. Nessuna prova concreta del presunto crimine era stata portata in tribunale. L’avvocato Khalil Tahir Sindhu, presente in aula, ha dichiarato al Vatican Insider: “giudici si sono comportati in modo impeccabile. Hanno tutelato la legalità, la giustizia, lo stato di diritto. Siamo pienamente sodisfatti dell’esito favorevole di una vicenda che è stata molto dolorosa. Siamo molto felici oggi per Asia e per la sua famiglia. Siamo felci per le minoranze religiose e per tutta la nazione del Pakistan”.
Il verdetto dell’assoluzione è arrivato in un’atmosfera tesa: la capitale è infatti blindata dopo le continue minacce ricevute da parte degli estremisti islamici che hanno promesso di “dare alle fiamme” il Pakistan in caso di una “decisione sbagliata”.

Ora, Asia Bibi potrà finalmente lasciare il paese in cui ha rischiato di perdere la vita e potrà finalmente raggiungere le sue figlie in Canada, dove risiedono già da qualche giorno.