“Con Salvini e Di Maio non c’è nessuna divergenza, per l’Italia si prospetta un 2019 bellissimo.” Sembra propositivo il premier Conte, che parla di “entusiasmo popolare” e di “determinazione al governo”.

Il Pil del paese ha dato numeri catastrofici. Eppure Giuseppe Conte ribadisce “non c’è motivo di perdere la fiducia, c’è semplicemente una guerra di dazi che si sta ricomponendo. Le manovre non sono ancora entrare in vigore, ma abbiamo varato una manovra espansiva con un piano di ammodernamento delle infrastrutture. Il futuro dell’Italia lo stiamo creando adesso.”

Due giorni fa l’Italia era stata segnalata per un Pil al -2% secondo i dati dell’Istat, e quindi in recessione. Il Pil era infatti calato nell’ultimo trimestre del 2018 dello 0,2% anziché dello 0,1%. Da Oxford Economics a Intesa Sanpaolo, si prevede un 2019 crescita zero. Contrariamente a ciò si è espresso il Premier italiano, coadiuvato dal ministro per l’economia Tria che ha dichiarato che il dato fosse “semplicemente atteso dal ciclo economico europeo”.

Al contrario del Pil, lo spread non sembra risentire dei dati sul Pil e sale solo di un punto, a  quota 243. Male invece le banche, che che perdono dal 6% al 4,7%. (Bpm, Bper e Ubi)

L’industria subisce un netto peggioramento della domanda interna, mentre l’export appare di poco positivo. I servizi e il terziario sono stagnanti, in calo anche il comparto agricolo.

Gli altri paesi europei crescono in maniera non impietosa al confronto dell’Italia: anche se di poco, la Spagna cresce dello 0,7%, la Germania dello 0,3%.

La crescita dell’Eurozona è del +0,2%, l’Italia esattamente l’opposto: -0,2%. Nel corso dello scorso anno l’Italia è cresciuta dell’1%.

Il rischio è quello di una manovra correttiva da almeno 5 miliardi, che potrebbe arrivare in primavera.