Ci sono delle cose in politica (e non  poche) che superano la normale comprensione dell’essere umano. Il Partito socialista, caparbiamente e nel rispetto della sua stessa ideologia, sostiene la presenza degli “autogestiti”. Lo ha sempre fatto e non può perdere la faccia. Gli autogestiti (mi è stato detto) sono in numero esiguo (con un’eccezione, forse, in caso di eventi particolari) e poco propensi alla trattativa. “Con loro non si può parlare” mi sembra che l’abbia detto il Sindaco, ma se sbaglio mi corregga.

D’altra parte, il PS non è certo una potenza a Lugano. La Città è nelle mani di Lega e PLR. Ai tempi erano ReGiorgio e il Nano, e i Molinari li accasarono loro.

Ma il Municipio, da anni, si limita a rilasciare dichiarazioni inconcludenti (che servono a riempire i media), dando la netta impressione di non sapere che fare.

Avevo proposto un’intervista sul tema a un esponente del PLR Lugano, uno dei più importanti. È stata, con mio dispiacere, prima chiaramente accettata, poi disdetta. Forse di certe cose non bisogna parlare.

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PS LUGANO   Rispondendo ad un’interpellanza della Commissione edilizia il Municipio di Lugano lo scorso 4 febbraio 2019 ha ribadito la sua decisione di non concedere alcuno spazio all’Autogestione nel futuro stabile rinnovato dell’ex Macello. Nel contempo il Municipio ha indicato l’attivazione di un gruppo di lavoro misto Cantone-Città per trovare una sede alternativa all’Autogestione.

Il PS Lugano ribadisce che l’Autogestione deve avere diritto di cittadinanza in una realtà urbana come Lugano e che l’Autogestione può far parte del progetto e dei contenuti della ristrutturazione dell’ex Macello.

Il PS ribadisce quindi la necessità di ricercare il dialogo con l’Autogestione per garantire la sua esistenza a Lugano.

Il PS chiede pertanto che l’attivazione del gruppo di lavoro Cantone-Città costituisca un primo passo per l’apertura di questo dialogo e che non sia invece il preludio ad un nuovo sgombero.

PS Lugano