Trump si è espresso su aborto, immigrazione e Kim Jong Un

Il Presidente Donald Trump ha usato un linguaggio che rimanda all’Unità Nazionale degli Stati Uniti, evocando i momenti esaltanti della Storia d’America; ha attaccato duramente la legge che permette l’aborto sino al 9 mese di gravidanza nello Stato di New York, e ha indicato come data per il prossimo summit con il leader coreano Kim Jong Un il 27 e il 28 febbraio in Vietnam.

Ha esordito con il “noi” richiamandosi così all’unità popolare – nazionale, ricordando la liberazione operata dagli statunitensi nel campo di sterminio nazista Dachau, presentando, sul palco con lui, un sopravvissuto all’Olocausto.

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Dopo due anni di presidenza ha poi mostrato un bilancio positivo del governo, con la “sua” riforma fiscale e la “sua” deregulation ambientale che ha portato gli USA all’autosufficienza energetica. Un “miracolo economico”, così lo ha definito, che può tuttavia rischiare di essere “fermato da guerre” o da “faziose inchieste giudiziarie”. Notevole la “stoccata” agli ultimi poco piacevoli episodi che il Presidente avrebbe subito.

In molti, anche tra i politici “in giacenza” d’Italia (come l’ormai obliato Gentiloni) hanno visto nel discorso di Trump un atteggiamento “bipartisan“, allocuzione proveniente dal mondo democratico chiaramente priva di accezioni positive.

Ma alla marea del pubblico presente e dei milioni di utenti che lo hanno seguito in rete, Trump è piaciuto, anche per la fede mantenuta alle proprie promesse elettorali.

Quindi il Tycoon è passato a menzionare il – di gran lunga discusso – Muro contro il Messico che ha definito un’emergenza per ” la crisi nazionale dell’immigrazione illegale”. Per il dovere, ha concluso l’argomento, di “proteggere i propri lavoratori e le loro priorità”.

In attesa quindi di completare la somma dei 5.7 miliardi richiesti per il muro, ha poi confermato l’atteso disimpegno militare USA in Siria e in Afghanistan. La sperata rinuncia dell’American First e del Make America Great Again (MAGA) potrebbe dunque avverarsi anche con la rinuncia statunitense d’essere “il gendarme del mondo”.

Per quanto riguarda guarda l’aborto Trump ha infine attaccato duramente la legge che prevede l’eliminazione del feto sino al nono mese di gestazione. Il Tycoon ha chiesto al Congresso di approvare una mozione contro l’aborto, tra gli applausi dei repubblicani.