Donald Tusk, il presidente del Consiglio Europeo, ha augurato l’Inferno alla premier britannica Theresa May. O meglio, le sue dichiarazioni sono state “c’è un posto speciale all’inferno per coloro che hanno promosso la Brexit senza neppure una bozza di piano di come portarla a compimento in sicurezza.”

Il contesto in cui l’infuocata frase al vetriolo è stata pronunciata era una conferenza con il premier irlandese Leo Varadkar, il quale, visibilmente imbarazzato per le dichiarazioni, ha detto al suo interlocutore: “sulla stampa britannica le daranno problemi terribili per questo.” 

“Tusk dovrebbe chiedersi se ritiene che l’uso di questo tipo di linguaggio sia utile” ha detto, indignato, un portavoce del governo britannico. Nigel Farage, l’artefice della Brexit, ha accentuato la voglia di divisione tra l’Isola e il Continente Europeo: “Dopo la Brexit – ha detto – ci libereremo di bulli non eletti e arroganti come lei [Tusk] e gestiremo il nostro Paese”. 

Il partito irlandese alleato della May, Il DUP, ha definito Tusk come “diabolico euro-maniaco”, da parte sua, Peter Bone, ha parlato di “un insulto completamente oltraggioso”. 

Tusk non è stato l’unico a usare parole al vetriolo sulla May e sulla Brexit, dal canto suo anche il premier polacco ha ribadito la posizione di Bruxelles, per cui “l’accordo di ritiro non è aperto per rinegoziazioni”. Bruxelles all’unanimità pressa la May per un’uscita dall’impasse.

Da parte sua la premier May ha risposto con calma e grazia: “voglio chiudere nei tempi previsti, ovvero entro il 29 marzo, giungeremo a un divorzio con un accordo”.