(dal Caffè odierno)  “La preoccupazione che serpeggia tra il personale del Cardiocentro – nonostante le rassicurazioni messe nero su bianco dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) che da qui a un anno e mezzo in un modo o nell’altro integrerà la struttura sanitaria – la preoccupazione, dicevamo, starebbe per trovare una via di sfogo. A fine febbraio il personale attendeva parole di chiarezza da parte della Fondazione che dal 1995 gestisce la struttura luganese. Non sono arrivate o non sono sufficientemente considerate soddisfacenti, tanto che ora i dipendenti sarebbero intenzionati a scrivere una lettera aperta, o comunque a contattare direttamente la direzione dell’Ente ospedaliero per aprire una negoziazione. (…)”

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Suscitare dubbi e opposizioni in seno al personale (qualcuno si troverà sempre). Potrebbe essere una mossa efficace nelle mani dell’EOC, dopo il fallimento spettacolare dell’ “operazione Sanvido”, che si è coperto di ridicolo. Nessuno al mondo si è azzardato a difenderla (benché non sia il caso di scomodare il Procuratore).

Nel campo avverso cercare alleati al vertice, cercarli alla base. Dal Caffè ogni domenica un sostegno fidato.