Il politico 66enne Luzi Stamm, consigliere nazionale nominato nelle file dell’UDC, si è presentato mercoledì mattina, sorprendendo tutti, nel Palazzo federale affiancato da due agenti della polizia da lui stesso chiamati ad intervenire. Aveva comprato la sera prima a Berna un grammo di cocaina da un pusher locale e lo ha mostrato in parlamento.

In realtà Stamm, che ha prestato anche servizio come giudice distrettuale a Baden qualificandosi per la lotta alla criminalità condannando molti tossicodipendenti, non è un drogato. Voleva dimostrare come sia facile procurarsi la cocaina e pare che il suo obiettivo fosse fermare la mafia della droga in Svizzera.

Ma si è reso punibile, dato che non solo la vendita ma anche il possesso delle droghe è punibile per legge, e avventurandosi spontaneamente nell’ambiente della droga autodenunciandosi rischia ora un procedimento penale a suo carico con la probabilità di una detenzione che può arrivare fino a tre anni di reclusione oppure una multa. Un qualcosa che Stamm come avvocato avrebbe dovuto ben sapere.

Durante un giro notturno attraverso la parte vecchia della città di Berna, Stamm incontra un musicista di strada e acquista da lui la droga. Il musicista voleva 120 franchi, ha dichiarato il politico, ma non aveva tutti i soldi, così dopo una lunga trattativa lo scambio è avvenuto a 45 franchi.

Apparso subito confuso per essere in possesso di droga, Stamm tornò al Palazzo federale scrivendo email ai suoi colleghi. Voleva nascondere la cocaina nel Bundeshaus per chiamare poi nel mattino la polizia e presentare una denuncia. Ma il servizio di sicurezza del Palazzo non gli ha consentito di entrare con la borsa. Di conseguenza decise di fare un giro di nuovo nella città vecchia per cercare il rivenditore, ma senza trovarlo. “Ho guidato per diversi giri attraversando al città dopo la mezzanotte per cercare persone sospette”, ha dichiarato Stamm. Non trovando nessuno è tornato a casa alle 3 del mattino senza riuscire a dormireper tutta la notte.

Non si sa come giudicare questa azione. Se abbia voluto scuotere la politica stimolandola sul da farsi per combattere davvero la mafia in questo paese, oppure perché ha creato questo scenario per usarlo in campagna elettorale come incentivo per una nuova candidatura.

Una nota merita lo studio recente del Cantone Vaud, che ha dimostrato che la cocaina venduta in Svizzera proviene principalmente dal Sud America attraverso la Spagna e i Paesi Bassi. La cosa sorprendente è che viene spesso trasportata insieme al latte in polvere per neonati con il quale viene lavorata.