L’avvocato Angelo Jelmini, municipale PPD in carica, ha reso nota la sua decisione di non sollecitare un nuovo mandato. Jelmini, succeduto nel 2011 a Paolo Beltraminelli eletto in Consiglio di Stato, era stato confermato nel 2013 (elezioni differite) e nel 2016. È il responsabile dei trasporti pubblici di Lugano e ha confessato di aver votato Sì (dopo profonda riflessione) alla sperimentazione in corso (fino a dicembre) sul contestatissimo PVP (Piano Viario del Polo).

Per la successione di Jelmini vengono prese in considerazione varie personalità. Beltraminelli ha dichiarato che non solleciterà una candidatura (ma accetterà magari di essere sollecitato? chissà). C’è senz’altro Michel Tricarico, in favore del  quale il “Beltra” ha fatto una intensa campagna alle Nazionali, oppure Lorenzo Jelmini o Sara Beretta Piccoli.

Torneremo presto sul tema. Per il momento riproponiamo (molti non l’avranno letta) una bella intervista che l’on. Jelmini ci ha concesso alcuni mesi fa.

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“Il PVP non è il frutto di un’ideologia contro gli automobilisti!” – Il municipale Angelo Jelmini intervistato da Francesco De Maria

Ticinolive è grato all’onorevole Jelmini per questa notevolissima e molto impegnata intervista.

Com’è naturale le discussioni continueranno, tra agosto e ottobre si farà la sperimentazione e… altre discussioni seguiranno. Ma questa intervista costituisce un contributo importante e contiene molte informazioni utili.

Ticinolive è aperto a tutti, in particolare al Gruppo “anti PVP” e al “Vicesindaco che ha smosso le acque”. Che cosa pensano queste forze attive sulla scena cittadina, indubbiamente (pur nel contrasto delle opinioni) alla ricerca della miglior soluzione per la nostra Lugano?

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Il PVP messo in discussione? Dopo quasi sette anni il Municipio vara la sperimentazione? Che cos’è successo?

on. Angelo Jelmini  Questa domanda richiede uno sguardo al passato. Il Piano della viabilità del Polo Luganese (PVP) nasce come strumento di attuazione del Piano dei trasporti del Luganese (PTL) e di accompagnamento alla messa in esercizio della Galleria Vedeggio-Cassarate. Commissionato dal Cantone (DT) e dai comuni del Luganese (CRTL) era chiamato a rispondere al tema della mobilità e dell’intermodalità nel comprensorio centrale dell’agglomerato luganese denominato “Polo”, interno all’anello di circonvallazione autostradale chiamato “Omega” (25 comuni scesi a 15 con le fusioni). Il PVP fu approvato nel 2002 dal Gran Consiglio e nel 2003 dal Consiglio Federale, che ha liberato CHF 207 Mio (il 58% dei costi della Galleria). La “vecchia” Lugano ha approvato l’impostazione generale del PVP nel 2003 (praticamente all’unanimità, 1 solo voto contrario); la “nuova” Lugano ha poi approvato i crediti per l’esecuzione delle misure infrastrutturali nel 2009 (senza alcun voto contrario). La nuova viabilità divenne operativa a luglio 2012, con l’apertura della galleria Vedeggio-Cassarate e il potenziamento del trasporto pubblico. Durante gli anni successivi Cantone, Città e Comuni del Polo hanno monitorato lo sviluppo del progetto PVP e implementato numerosi interventi di aggiustamento e di miglioria.

Se in generale l’apertura della galleria e il potenziamento del trasporto pubblico hanno migliorato la viabilità e goduto di apprezzamento, ben presto si è capito che le limitazioni di transito introdotte dal PVP nello stretto quadrilatero che gravita attorno alla Pensilina Botta (nodo centrale per la gestione del trasporto pubblico) generava dissenso, sofferenza e insofferenza, lamentele, critiche accese, petizioni, interpellanze, interrogazioni e mozioni.

Gli esperti e i servizi hanno sempre ricordato che queste limitazioni di transito e/o percorsi meno agevoli e diretti, non erano frutto di un’ideologia contro gli automobilisti, ma avevano il solo scopo di permettere un’adeguata percorrenza al trasporto pubblico potenziato.

Le orami famose “tre mosse da scaccomatto” che da cinque anni a questa parte vengono proposte e riproposte da più parti, a detta degli esperti portano sì qualche beneficio nei momenti di poco traffico, ma nei momenti di punta condizionano negativamente il trasporto pubblico e la fluidità generale del traffico: i tre referti tecnici pubblicati in passato lo spiegano molto bene e il quarto, uscito di recente, ne dà conferma.

Ma allora cos’è successo, mi chiede Lei giustamente? La proposta di sperimentare per un periodo di almeno tre mesi le tre modifiche in questione era stata portata nel 2016 e 2017 sul tavolo del Municipio a cinque riprese! Per quattro volte il Municipio ha deciso di non decidere, mentre la quinta ha deciso di soprassedere con la sperimentazione proposta: dunque decisione rinviata. A scanso di equivoci: tutti d’accordo, voto unanime.

Si era però capito dalla discussione che vi erano orientamenti e disponibilità diverse in seno al collegio: chi dava credito agli esperti, chi era certo della bontà delle mosse e chi invece aveva qualche dubbio ed era aperto all’idea di dare avvio ad una sperimentazione, in modo da poter verificare dal lato pratico le conseguenze.

Il recente sesto round ha finalmente sortito degli effetti: una larga maggioranza municipale ha sostenuto l’opzione “sperimentazione” per un periodo di due mesi e mezzo, ma “provvista di freno di emergenza”!

È vero che lei ha votato a favore? Se sì, perché?

Confermo: anzi ho anche perorato con grande convinzione la necessità, a questo punto, di mettere in atto un periodo di prova, a condizione però che fosse pianificato  con cura, debitamente controllato e dotato di paracadute a tutela del trasporto pubblico. Mi spiego: oggi nell’immaginario collettivo prevale la convinzione che il Piano della viabilità del Polo Luganese (PVP) non funzioni, che non risponda alle aspettative del cittadini contribuenti e che (in particolare) le tre mosse siano necessarie, opportune, utili e scevre da condizionamenti negativi per la viabilità. Negli ultimi mesi si è visto che un’importante maggioranza all’interno delle istituzioni luganesi condivide questa visione e contesta le conclusioni degli esperti. Non restava dunque altra opzione che quella della prova effettiva. Gli esperti si sono però detti convinti: nei momenti di punta (che sono quelli più delicati) avremo dei problemi, le colonne si sposteranno solo e i volumi di traffico rimarranno invariati.

La sperimentazione decisa non è troppo limitata? Tre sole misure (al nodo di piazza Castello) su un periodo assai breve…

Ha ragione, ma è solo un inizio: queste varianti sono da sempre le più richieste e gettonate e meritavano dunque il privilegio della prima sperimentazione. Vi sono però altre misure già evocate che potrebbero essere sperimentate a loro volta: penso a chi chiede di poter svoltare a sinistra dal Ponte di via Maggio o la riapertura verso nord di corso Elvezia, chi la riapertura di Via Magatti e di Via della Posta, chi invece ne vorrebbe la pedonalizzione, chi pensa anche alla chiusura del primo tratto di Corso Pestalozzi, che con l’arrivo nel 2027 del Tram sarà peraltro inevitabile. La durata della prova dovrebbe in effetti essere maggiore, se ne dovrà ridiscutere.

Ho sentito dei maligni mormorare: l’hanno accettata nella speranza che fallisca. Così potranno dire: “Avete visto? Non funziona!”

Personalmente spero che funzioni: non sono interventi a costo zero e si usano soldi pubblici! Posso garantire che ci daremo tutti da fare per ridurre al minimo i disagi pronosticati dagli esperti. Il PVP non è immutabile, le numerose modifiche già implementate nel passato, valutate positivamente dai tecnici, si sono dimostrate utili e necessarie. Si tratta ora di procedere con una sperimentazione programmata, controllata e per un periodo limitato, dopodiché si trarranno i primi bilanci. In ogni caso parleranno i fatti.

Lei sarebbe favorevole a una pedonalizzazione integrale del Centro?

L’attuale piano regolatore non prevede la pedonalizzazione integrale del Centro, che allo stato attuale non sarebbe neppure sostenibile: la strada sul lungolago resta infatti una via di transito necessaria per gestire la viabilità della città nei momenti di punta. Penso però che la pedonalizzazione che il PR del 1984 ha riservato a Via Magatti e a Via della Posta sia attuabile e costituisca un’opportunità da cogliere; l’importante investimento di riqualifica in corso in questi anni lo giustifica.

Penso che il lungolago possa però essere ampliato, in particolare con il progetto delle tre piazze attorno a Palazzo Civico, riqualificato e messo a disposizione della popolazione durante i fine settimana, in particolare la domenica: è un sogno realizzabile: lo chiede da tempo il PPD con diversi atti parlamentari.

Crede che le difficoltà commerciali del centro città dipendano dal PVP? O le cause sono totalmente diverse?

Se n’è discusso molto, ma in termini oggettivi non penso che la causa delle difficoltà del commercio del centro città sia imputabile al PVP. Chi vuole arrivare in centro, informandosi su quale sia la via migliore da seguire, ha sufficienti posteggi pubblici attorno al nucleo storico. D’altronde anche i commercianti, con i quali il Municipio ha instaurato da tempo un colloquio regolare, sono consapevoli che le principali cause dell’attuale crisi sono di altra natura.

Mia moglie afferma che il percorso dei bus su tutto il territorio cittadino è troppo complicato e, per certi versi, innaturale (“vanno al contrario delle macchine”). Lei condivide questa critica? Si potrebbero concepire dei miglioramenti?

Ringrazio sua moglie per questa considerazione, che mi permette di ricordare che la nuova viabilità introdotta con il PVP ha voluto concedere al trasporto pubblico qualche facilitazione: oltre alle classiche corsie preferenziali che corrono in parallelo al traffico delle auto, vi sono alcune (poche) corsie riservate al solo trasporto pubblico, che in verità ne semplificano il percorso e lo accelerano per garantirne l’efficienza.

Da anni esiste un “gruppo anti-PVP” con il quale ho scarsi contatti (principalmente con Peter Rossi). Lei ha parlato con loro? Ha trattato con loro, fatto riunioni? Con quali risultati?

In tutti questi anni il Municipio, coadiuvato dai propri servizi, è stato molto attivo sul fronte della mobilità. Si è giocato la carta della trasparenza (nel sito della Città vi è una ricca documentazione) e della disponibilità al colloquio. Vi sono stati incontri ripetuti a più livelli: non si è mai negato uno scambio d’opinioni a nessuno. Tutti i suggerimenti giunti all’esecutivo sono stati vagliati dai tecnici e hanno ricevuto puntuali riscontri. Ed ora, come vede, anche le “tre mosse da scaccomatto”, auspicate dal “gruppo anti-PVP”, vengono sperimentate.

Dopo anni e anni di “melina” non è forse l’arrivo del vice sindaco Bertini che ha smosso le acque? La mossa di Bertini l’ha colta di sorpresa? Sarà un atout nelle mani del “gruppo”?

Come ho già avuto modo di dichiarare pubblicamente, le dichiarazioni del collega Bertini mi hanno solo parzialmente sorpreso. Le “tre mosse da scaccomatto” sono forse sembrate una novità per alcuni cittadini, ma come ho già spiegato all’interno del Municipio se ne discuteva da anni. Rammento che in qualità di Capo del Dicastero Sicurezza e Servizi Urbani, Bertini segue con me la “Commissione della mobilità (CML)” che è il gremio interdicasteriale di supporto al Municipio sui temi della mobilità cittadina: era stato voluto all’epoca del Comandante della Polizia Ivan Weber, che l’aveva condotto in prima persona per tanti anni. Vi siedono i collaboratori che fanno riferimento a Polizia, Servizi Urbani, Pianificazione oltre a quelli di TPL. L’on. Bertini svolge pure un ruolo importante quale rappresentante della Città di Lugano nell’Unità di Gestione della Mobilità (UGM) che coordina la mobilità di tutto il Polo: la centrale operativa si trova presso la Centrale di Polizia della Città, dotata del famoso “cervellone” che gestisce tutti i semafori del Polo.

Quando incomincerà la sperimentazione? E quando si concluderà? Chi giudicherà i risultati?

Assieme al contitolare del dossier Vice Sindaco Bertini, se ne discuterà al tavolo della Commissione della Mobilità (CML). Il Municipio ha chiesto una sperimentazione da metà agosto a fine ottobre. Va garantito un monitoraggio tecnicamente ineccepibile: sarà tema del programma di lavoro che dovremo predisporre. Si stanno quantificando i costi complessivi dell’operazione, che devo dirle non saranno pochi.

Lei sa che non potrà MAI accontentare tutti?

Non credo che qualcuno sano di mente possa pensare il contrario! Il Municipio sa bene che deve sempre ponderare con cura le sue decisioni. Per me l’importante è che non vi siano delle prevaricazioni di una categoria di vettori sull’altra. In un contesto urbano altamente densificato deve prevalere la tolleranza.

In tema di mobilità NESSUNO potrà mai accontentare tutti, a me basterebbe riuscire a garantire a tutti gli utenti della strada (automobilisti, utenti del trasporto pubblico, ciclisti e pedoni) pari opportunità. Nessuno deve prevaricare gli altri, anche perché ognuno di noi in verità spesso ti trova nell’una piuttosto che nell’altra categoria.

Il 2020 si avvicina. Lei correrà per una riconferma?

Affaire à suivre …

Esclusiva di Ticinolive