Quest’anno il Mendrisiotto avrà certamente un granconsigliere UDC. Potrebbe essere Edo Pellegrini, presidente della UDF (Unione Democratica Federale sezione Ticino). Oppure il suo più agguerrito rivale (ma sono amici) Nadir Sutter.

Le risposte di Pellegrini sono solide e sensate, con un giusto grado di moderazione. È, anch’egli, un valido interprete del pensiero della destra, che vive – dopo molti anni di emarginazione e di sofferenza – un buon momento.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Perché nella sua regione, l’UDC è debole? Ci sarebbero delle “buone ragioni” perché potesse essere forte?

Edo Pellegrini  Probabilmente nel Mendrisiotto non ci sono state in passato delle persone conosciute che potessero fare da traino come in altre parti del Cantone. Eppure il Mendrisiotto è il distretto che subisce maggiormente i disagi collegati ai temi più cari all’UDC quali il frontalierato, la criminalità transfronaliera, la sicurezza ecc.

La sua regione, così vicina alla frontiera, è sicura?

È chiaro che sussiste un maggior rischio dovuto ai frontalieri del crimine; pensiamo solo ai recenti assalti ai Bancomat. La situazione, tuttavia, non mi sembra drammatica, ma occorre vigilare e mantenere una sorveglianza sul territorio sufficiente da parte delle forze dell’ordine, cosa che, mi pare, stia a cuore al capo del Dipartimento delle Istituzioni

L’inquinamento è davvero intollerabile? La salute della popolazione è minacciata?

Intollerabile forse non ancora ma, anche qui, occorre vigilare. Purtroppo non si può fare granché sull’inquinamento “importato” dalla Lombardia, regione ad alta densità di popolazione ed industriale. Inoltre, purtroppo, buona parte dei frontalieri che, giornalmente, raggiungono il Ticino, attraversano il Mendrisiotto e sarebbe buona cosa trovare soluzioni per ridurne il numero e per favorire la condivisione dei veicoli. D’altra parte non dobbiamo neanche demonizzare l’uso dell’automobile. La maggior parte dell’inquinamento è dovuta ad altre fonti quali gli impianti di riscaldamento. Non sono in grado di dire se la salute della popolazione è minacciata: le statistiche dicono, però, che da noi il tasso di malattie respiratorie ecc. è piuttosto elevato.

Ci parli della sua professione, di come l’ha svolta, di quanto l’ha amata.

Senza falsa modestia posso dire di aver dato molto alla Scuola proprio perché ho amato la professione d’insegnante. Ho insegnato 35 anni, dapprima in quella che era la Scuola di commercio del Comune di Chiasso e poi al Centro professionale commerciale. A due riprese ne sono stato vicedirettore, la prima volta per 4 anni e la seconda per 8. Ho svolto poi una quantità di altre funzioni collaterali: commissario d’esame all’allora Ginnasio, perito di esame agli apprendisti, membro di commissioni di abilitazione all’insegnamento nel settore professionale commerciale, co-autore dei programmi cantonali d’insegnamento della matematica per la maturità professionale commerciale, co-autore del programma quadro cantonale di Maturità commerciale, sono stato membro per 7 anni della Commissione cantonale della formazione professionale ecc.
Una bella avventura!

Il comportamento del PLR sulla Scuola che verrà è parso a molti incomprensibile. Avrebbe potuto seguire i professori Rigozzi e Zambelloni, che vedevano le cose con chiarezza. Ma ha preferito “imbarcarsi” dietro a Bertoli… Qual è la sua opinione?

Ho fatto parecchia fatica a digerire l’agire del PLR. Durante la campagna elettorale 2015 erano chiaramente contro; poi si sono ammorbiditi ed infine l’hanno votata perché è stata aggiunta la loro proposta che, nei fatti, sarebbe comunque stata inapplicabile.

E Bertoli, quanto esce danneggiato da questa vicenda infelice (per lui)? Potrebbe costargli il seggio?

Certamente esce danneggiato poiché aveva puntato moltissimo su questa riforma, ma non credo che gli costerà il seggio. Il PLR non è in grado di portarglielo via poiché la l’ala radicale sostiene il PS, mentre Mirante gli potrà arrivare vicino, ma ritengo molto improbabile che lo possa superare.

Il tema principe di questa campagna è per l’appunto la composizione del futuro Consiglio di Stato. Le sottopongo tre esiti ragionevoli. A) 2111 con Bertoli B) 2111 con Mirante C) 221. Quale preferisce, e perché? Una sola risposta possibile!

Da rappresentante della destra è ovvio che preferirei la C), ma sono convinto che il risultato sarà la A)

Il politico più discusso del quadriennio è, senz’ombra di dubbio, il consigliere di Stato Beltraminelli. Parliamo di lui. Come giudica: 1) la sua personalità, nel complesso 2) il suo comportamento nella vicenda Argo 1, le sue colpe e le sue non-colpe 3) la sua capacità di recupero.

1) Paolo Beltraminelli è una persona simpatica e comunicativa, ma son del parere che il Governo debba essere composto da persone più “decisioniste”.
2) Penso che fosse in buona fede, ma che non avesse un controllo sufficiente sui suoi alti funzionari e questa è una colpa per un Consigliere di Stato.
3) Credo che, un po’ come Bertoli, abbia un buon sostegno anche al di fuori del suo partito per cui non credo che verrà scalzato.

Un consigliere di Stato UDC Ticino è una prospettiva abbastanza lontana. Quanto potrebbe essere diverso questo ipotetico membro dell’esecutivo rispetto a un ministro leghista?

I Consiglieri di Stato di un movimento come la Lega hanno maggior libertà di manovra rispetto a quelli dei partiti tradizionali e ciò varrebbe anche per un Consigliere UDC. Se dovesse essere eletto un UDC , lo sarebbe, probabilmente, al posto di Norman Gobbi che, a livello federale è membro dell’UDC. Quindi non credo che potrebbe fare una politica molto diversa da quella di Gobbi, se non su questioni secondarie come potrebbero essere i radar.

Sergio Morisoli, capogruppo parlamentare UDC e suo compagno di lista, si è rivolto in modo poco rispettoso all’onorevole Bertoli, mettendo in evidenza il suo handicap. Le reazioni sono state violente. Morisoli ha dato scandalo? Oppure il suo peccato è veniale? Le sue parole sono state strumentalizzate a fini politici?

Scandalo è una parola grossa ma, chiaramente, come molti, penso che Sergio Morisoli avrebbe potuto evitare di dire quanto ha detto. Viste le reazioni certamente ha fatto un favore a Bertoli e questo mi fa pensare che non avesse intenzione di offendere ed abbia voluto esprimere un pensiero che parecchi, sui social, hanno condiviso.

Quanti deputati farà l’UDC Ticino? Mi indichi il numero più probabile. 4, 5, 6, 7 ?

Da credente non posso dire bugie ed esagerare, quindi dico ciò che mi sembra realistico: 6.

I granconsiglieri luganesi in carica sono tre: Filippini, Galeazzi e Pamini. Tutti si ripresentano. È possibile che nessuno di loro sia confermato?

Se i seggi saranno 5 è probabile che tutti e tre restino esclusi. Spero sinceramente che ciò non accada. Hanno lavorato bene e non lo meritano.

L’avvocato Tuto Rossi, candidato UDC a Bellinzona, ha intrapreso un’azione energica contro la dottoressa del traffico De Cesare. I suoi motivi sono validi? Ha qualche probabilità di successo? Gobbi ha concretamente la possibilità di intervenire?

C’è un certo margine di manovra cantonale e quindi Gobbi qualcosa può fare. Ritengo che Tuto Rossi abbia ragione: non è ammissibile che il medico del traffico abbia il potere che ha, sostanzialmente senza nessun controllo e con quelle tariffe esorbitanti. Trovo anche inammissibile che ci sia un solo medico del traffico di quel livello e che, quindi, la “vittima” non abbia neppure la possibilità di esigere un secondo parere. Tuto Rossi ha già avuto parzialmente successo poiché, grazie alle sue denunce, qualcosa si sta muovendo per cambiare le cose.

La battaglia contro l’Accordo quadro sarà terribilmente difficile, per l’inflessibilità del PLR e l’evidente doppio gioco del PSS. All’UDC federale servono degli alleati, o quanto meno degli alleati parziali, perché da solo non ce la può fare. Dove li può trovare?

È inutile che ci nascondiamo dietro un dito: alla fine tutti gli altri partiti (esclusi UDC, UDF e Lega) cederanno. Chi sarà l’alleato dei contrari? Solo il popolo in votazione!

Terminiamo all’estero, frontiera sud, con una domanda sull’Italia di Salvini (e, in subordine, di Di Maio). Il PD è crollato e le cose sono cambiate molto rapidamente. Il consenso elettorale di Salvini si è accresciuto ma contro di lui la rabbia e l’odio si accumulano. Quali sviluppi politici intravvede a breve termine? Se cadesse il governo Lega-5 stelle, quale nuovo potere sarebbe auspicabile?

Penso che l’Italia sia nella confusione più totale, purtroppo per loro. Il Governo attuale è diviso su troppi temi per poter portare avanti una politica di riforme, di risanamento del debito pubblico ecc. Potrebbe anche resistere per tutta la legislatura, ma a che prezzo? D’altra parte non vedo alternative; a meno di elezioni anticipate con stravolgimenti epocali di maggioranze, non ci sono soluzioni migliori dell’attuale: un ritorno al Governo del PD, dopo i disastri fatti nella legislatura precedente, è impensabile.

Esclusiva di Ticinolive