Inghilterra. Mercoledì si voterà relativamente alla Brexit, e le proposte alternative molto probabilmente avranno la precedenza sull’accordo della May con la UE. 

La Camera dei Comuni ha approvato un emendamento sulla Brexit che darà la precedenza al voto di piani B all’accordo preparato invece dalla May per un’uscita “senza rancore”, (inizialmente prevista per il 29 marzo), dell’Inghilterra dall’UE.

L’emendamento è stato proposto dai Tory, dissidenti e in modo questa volta decisamente strabiliante alleati dei labouristi: leaders dei primi Oliver Letwin e Dominic Grieve, dei secondi Hilary Benn. L’emendamento è passato però per un pugno di voti: 329 favorevoli e 302 contrari ad esso.

Theresa May deve dunque affrontare un’alta montagna di dissidenti, relativamente all’accordo (eventuale, reale o meno) del Regno Unito per l’uscita dall’Unione Europea. La premier britannica, mostrandosi forte e determinata, dimostra tuttavia quanto il suo ruolo di condurre l’isola fuori dall’Unione dopo la tirata per la Brexit di Nigel Farage (poi dimessosi, tre anni or sono!) si stia rivelando ben più difficile del previsto.

Sarà inoltre il Parlamento ad avere la supremazia sulle proposte presentate come alternative al piano della May, e non il governo come inizialmente previsto e come la May stessa aveva richiesto.

Theresa May aveva chiesto di votare contro il provvedimento che, di fatto, le toglie potere e supremazia, ma l’emendamento è stato votato. La May ha dunque parlato di un “capovolgimento delle istituzioni democratiche.” E c’è chi già vorrebbe gridare al complotto per impedire all’Inghilterra di uscire dall’Unione.