Il popolo ucraino si sta recando, dalle otto di questa mattina, alle urne per eleggere un nuovo presidente. I seggi chiuderanno alle 20 di questa sera, ora locale.

Negli ultimi cinque anni di presidenza Poroshenko, gli ucraini stavano contemporaneamente combattendo due guerre, una battaglia continua nell’Ucraina orientale contro i combattenti appoggiati dalla Russia che ha causato oltre 13 mila morti, e l’altra contro un nemico interno che è il vecchio modo di fare affari e la corruzione dilagante che non è stata sradicata come era stato promesso.

Il popolo è davvero stanco di questa situazione, e oggi ha la possibilità di risolverla, dopo che la popolarità di Petro Poroshenko è diventata ormai talmente bassa che non è certo che riuscirà a raggiungere il ballottaggio tra i due migliori candidati.

Poroshenko, 53enne, uno dei più ricchi oligarchi ucraini, nonostante i suoi sforzi per integrare l’Ucraina con l’Unione europea e la NATO, ratificando l’accordo di associazione con l’UE che ha consentito agli ucraini di vendere e recarsi in Europa senza restrizioni, ed essere visto come un combattente per l’unità territoriale del paese (ottenendo anche l’indipendenza della Chiesa ortodossa ucraina dalla controparte russa), sembra aver fallito nel radunare il suo elettorato.

Non è riuscito a liberare il paese dalla corruzione e a recuperare i soldi rubati dalle casse dello Stato prima di salire al potere. Anzi la sua campagna politica è stata perseguitata da accuse di corruzione, tra cui uno scandalo sugli appalti della difesa uscito il mese scorso.

È molto improbabile però che oggi uno dei 37 candidati riesca ad ottenere più del 50% dei voti per superare l’elezione al primo turno. Due candidati si sono ritirati dopo la stampa delle schede.

Gli ultimi sondaggi mostrano Volodymyr Zelensky, un 41enne attore e registra meglio conosciuto per aver interpretato il ruolo di presidente dell’Ucraina in una popolare commedia televisiva, con un sostegno di circa il 30% degli elettori. È seguito con il 13% dei voti da Yulia Tymoshenko, 58 anni, peso massimo politico che ha servito il paese due volte come primo ministro, e a testa bassa da Poroshenko con il 12.9% dei voti. Molto distanti al quarto e al quinto posto sono Yury Boyko, ex ministro per l’energia filo-russo, e Anatoly Hrytsenko, ex ministro della difesa.

Zelensky ha intenzione di trasformare in realtà la sua serie televisiva satirica, in cui interpreta un normale cittadino che diventa presidente dopo aver combattuto la corruzione, facendo appello agli elettori più giovani. Grazie alla sua prontezza nel parlare sia russo che ucraino, in un momento in cui i diritti linguistici sono un argomento estremamente sensibile, ha conquistato il sostegno anche nell’est dell’Ucraina, in gran parte di lingua russa.

Nessuno dei candidati filo-russi è considerato un serio concorrente. Un quarto dei circa 35 milioni di elettori aventi diritto è indeciso o non vogliono esprimere il proprio voto. Il ballottaggio previsto per il 21 aprile è dunque scontato. E i sondaggi d’opinione suggeriscono comunque che Zelensky avrà un chiaro vantaggio nei confronti di Tymoshenko e di Poroshenko anche nel secondo turno.

Il voto metterà alla prova la democrazia del paese ormai devastato da quando la “Rivoluzione della dignità” ha portato Poroshenko al potere nel 2014. Le elezioni saranno monitorate da 18 paesi con 2344 osservatori iscritti e da 139 organizzazioni ucraine, secondo la Commissione elettorale centrale dell’Ucraina. Più di 135 mila agenti delle forze dell’ordine sono coinvolti nell’assicurare l’ordine pubblico di cui 6 mila soltanto nella capitale Kiev. Ma le elezioni nelle aree controllate dai separatisti sembrano essere boicottate.

Il prossimo presidente erediterà un conflitto in fase di stallo tra le truppe ucraine e i separatisti russi, mentre il paese si sforza di soddisfare i requisiti per avere legami più stretti con l’Unione europea, che afferma che circa il 12% dei 44 milioni di ucraini è privo di diritti.

Cinque anni dopo la vita è peggiorata, le persone sono arrabbiate e sono diventate povere cadendo sempre più in basso. L’Ucraina non può più scegliere come negli anni precedenti di essere pro-europea o pro-russa, dovrà dimostrare di essere diventata più democratica.