Rappresentazione artistica di un buco nero

La cosa più strana che esiste nello spazio è un buco nero. Chiamato anche “Stella nera”, il nome deriva dal fatto che non può emettere nessun fotone di luce. La sfida di ogni scienziato del settore si sforza di capirne i segreti, ma nessuno fino ad oggi lo ha veramente visto o sperimentato.

Viene rappresentato come oggetto super denso, con un campo gravitazionale talmente intenso che non lascia sfuggire nessuna particella di materia né alcun tipo di energia, neppure la luce. È  stato infatti da tempo calcolato che la sua velocità è largamente inferiore alla velocità di fuga necessaria per allontanarsi da un buco nero.

E si dice che il buco nero più vicino alla Terra si trovi nel mezzo della Via Lattea, la galassia che contiene il nostro sistema solare. Hanno catturato la nostra immaginazione e ci hanno perplesso per decenni, da quando il grande fisico Stephen Hawking ha cominciato a descriverli, ma finora non non abbiamo mai fotografato un buco nero.

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha recentemente annunciato in una nota che mercoledì 10 aprile prossimo rilascerà la prima foto di un buco nero, proprio quello super massiccio che si trova al centro della nostra galassia chiamato “Sagittarius-A”.

Visto il grande evento, sono state organizzate sei conferenze stampa di scienziati di tutto il mondo simultaneamente in sei diversi paesi, Stati Uniti, Bruxelles, Santiago, Shanghai, Taipei e Tokyo, per aiutare a mostrare i risultati della ricerca e cercare di svelare i misteri che circondano questa entità oscura.

Poiché i buchi neri sono invisibili, nessuno dei telescopi creati dagli esseri umani potrebberp catturare le loro immagini originali. In questo caso l’immagine che verrà rilasciata sarà molto probabilmente il bordo del buco nero, chiamato orizzonte degli eventi.

Sarà impegnativo, dato che Sagittarius-A è avvolto in una fitta nuvola di polvere stellare e gas, e ancora più confusionale a causa delle deformazioni spaziotemporali descritte dalla relatività generale di Einstein.

La realtà è che i buchi neri sono stelle molto massicce collassate con una gravità straordinariamente forte. Una regione dello spazio a cui neanche la luce sfugge, significa quasi nessuna possibilità di catturare l’immagine dei misterios, silenziosi buchi neri che assorbono gas e materia. Quello che probabilmente la foto mostrerà sarà circondato da un anello di luce brillante. Una specie di immagine in negativo.

Il bordo curvo del gas surriscaldato definisce il limite esterno, poi c’è la nuvola di polvere, chiamata disco di accrescimento, materia che inizia a orbitare trascinata all’interno del buco nero dalla sua gravità finendo per appiattirsi in un disco sottile. L’attrito che si forma all’interno del disco di accrescimento converte una parte della massa in energia. Il gas e la polvere si muovono talmente veloce che i fotoni sono alterati cambiando il valore originario della lunghezza d’onda della luce. Se il disco di accrescimento ruota da sinistra a destra, i telescopi lo percepiranno molto più luminoso e blu sul lato sinistro e più scuro e rosso sull’altro lato.

La ricerca su Sagittarius-A è stata effettuata utilizzando l’Event Horizon Telescope. Varie immagini raccolte combinate da una rete di otto telescopi (radio) installati in varie parti del pianeta, talmente avanzati che sono in grado di scrutare molto più in profondità del nostro Sistema Solare. L’Event Horizon Telescope, sta monitorando il cuore della Via Lattea da 13 anni.

Molti fattori potrebbero però creare un’immagine che sembrerà diversa da quella che ci aspettiamo: la risoluzione bassa, la dimensione e la forma del disco di accrescimento intorno a Sagittarius-A, la temperatura del plasma che ruota attorno ad esso, la velocità di rotazione (se ruota) e l’angolo di visione.

Ma qualunque sia l’annuncio della prossima settimana, vedremo quasi sicuramente un qualcosa che nessun umano ha mai visto prima, e che si rivelerà una pietra miliare storica nella ricerca umana per comprendere i misteri dell’universo. Forse qualcosa di totalmente inaspettato.

L’Agenzia Spaziale Europea trasmetterà in diretta questo evento su YouTube.