Stanco, la barba incolta e bianca, una resistenza vana, un grido muto: è un Assange irriconoscibile l’uomo che viene trascinato via di peso da 7 agenti in borghese londinesi, che lo hanno arrestato all’ambasciata ecuadoregna nella capitale del Regno Unito. L’arresto è avvenuto dopo che l’Ecuador gli aveva revocato l’asilo politico. 

Il giornalista australiano, fondatore di Wikileaks, non sarà, secondo le risposte della Cia alle proteste di Wikileaks, estradato in un paese in cui c’è la pena di morte.

Assange avrebbe accusato: “Il Regno Unito non ha civiltà”. Dopo essersi rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuadorper più di 6 anni, è stato trascinato fuori, di peso, alla luce del sole.

Wikileaks condanna: “la Cia e gli altri poteri”, dice, “sono contro di lui. Julian è un figlio, padre fratello. Ha vinto decine di premi giornalistici, è stato nominato al Nobel per la pace nel 2010. Ma i potenti lo hanno delegittimato.”

Un sostegno ad Assange viene dal Cremlino, il cui portavoce Dimitri Peskov tuona “che i suoi diritti siano rispettati. La Russia potrebbe concedergli asilo.” Così conferma la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. 

Julian Assange era stato accusato di stupro, molestie sessuali e coercizione illegittima nell’ormai lontano 2010. Il caso era stato archiviato nel 2017, ma la polizia britannica lo aveva arrestato con un mandato d’arresto europeo e internazionale, da parte dell’Interpol, come richiesto dalle autorità svedesi.

Assange, arrestato, poi liberato sotto cauzione, era fuggito e nel 2012 aveva così chiesto e ottenuto asilo politico allo stato dell’Ecuador, per il timore di essere estradato negli Stati Uniti dei quali aveva pubblicato un’enorme quantità di dispacci segreti. Poi il presunto “tradimento” di Assange nei confronti del governo ecuadoregno; un pretesto, dicono in molti, poiché l’Ecuador ha cambiato il governo: il precedente presidente, infatti, Correa, aveva concesso ad Assange la cittadinanza, il successivo, invece, Moreno, gliel’ha revocata e l’ha tradito. Correa dice di Moreno che il crimine da lui commesso nei confronti del giornalista non sarà mai dimenticato.