di Franco Cavallero

Il quotidiano francese “Le Figaro” ha già fatto un provvisorio elenco dei tesori di Notre-Dame che dovrebbero essere salvi dalla distruzione e quelli che purtroppo sono probabilmente perduti. Questo inventario è certamente della massima importanza e sono andato a vederlo online con sollecitudine e ansietà.

I valorosi militi del fuoco sarebbero riusciti a prelevare e trasportare opere inestimabili quali la Corona di spine la Tunica di san Luigi. La prima è quella che sarebbe stata posta dai soldati romani sul capo di Gesù Cristo. La seconda ricorda Luigi IX di Francia, detto il Santo, re dal 1226 al 1270, canonizzato nel 1297. Definitivamente perdute sono invece le reliquie che erano racchiuse nella guglia crollata: quelle di San Dionigi primo vescovo di Parigi (Saint Denis) e di Santa Genoveffa patrona della città (Sainte Geneviève).

la “Corona di spine”, grande tesoro di Notre-Dame, fortunatamente salvo

Altri capolavori insigni sono probabilmente compromessi o fortemente danneggiati, come i “Grands mays”, enormi quadri offerti alla cattedrale nel XVII secolo dalla Corporazione degli Orafi, fra cui la “Conversione di San Paolo”, la “Crocifissione di Sant’Andrea” e la “Lapidazione di Santo Stefano”.

la “Predicazione di San Pietro a Gerusalemme”, uno dei grandi quadri della cattedrale, probabilmente perduto

Ci sono preoccupazioni molto gravi per le meravigliose vetrate (“vitraux de Notre-Dame). L’immagine presa da un fotografo durante la notte mi ha dato una prova visiva che alcune dovrebbero essere scoppiate. Altre, attesta il giornale parigino, esposte al calore dell’incendio, sarebbero tuttora presenti ma in pericolo di caduta. Peraltro il Grande Organo del XV secolo, con 8000 canne, restaurato per l’ultima volta nel 2014, pur danneggiato dal calore, dovrebbe essere salvo come ha dichiarato l’organista titolare.