Riceviamo e pubblichiamo. Il testo non impegna la Redazione.

Zali, membro del CdA, è stato più volte accusato di passività nella vicenda di Lugano Airport, mentre Borradori, presidente, è in primissima linea (una posizione che noi giudichiamo politicamente rischiosa; d’altra parte quando uno ci crede, ci crede).

* * *

Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto delle dichiarazioni del consigliere di Stato Claudio Zali al termine del consiglio di amministrazione di Lugano Airport, tenutosi lunedì scorso.

Il Consigliere di Stato ha espresso l’intenzione di sottoporre al Parlamento, in tempi verosimilmente relativamente brevi, la proposta di sottoscrivere la proposta della partecipazione del Cantone ad un aumento di capitale. Oggi, lo ricordiamo, la quota del Cantone è del 12.5%: una partecipazione che dovrebbe essere aumentata in modo “molto importante”, fino al 40% secondo indiscrezioni di stampa.
È evidente che una simile operazione trasformerebbe di fatto l’aeroporto di Lugano da scalo di “interesse cantonale” in vero e proprio aeroporto cantonale; permetterebbe alla città di Lugano di alleggerire il proprio impegno, anche in considerazione del fatto che nella futura configurazione azionaria si pensa di aprire in modo più importante alla partecipazione di privati.

L’MPS si oppone chiaramente e con forza a questa prospettiva. Lo sviluppo dei vettori di trasporto per il futuro del Cantone deve andare in tutt’altra direzione. L’MPS ritiene che le vicende degli ultimi anni abbiano sufficientemente dimostrato che non vi sono ragioni economiche, commerciali, aziendali e/o turistiche che giustifichino il mantenimento e/o lo sviluppo dell’aeroporto di Agno quale struttura pubblica o di interesse pubblico.

La sola via dignitosa da perseguire sarebbe quella di una dismissione dello scalo, attraverso un piano di riconversione che permettesse di trovare ai lavoratori e alle lavoratrici che vi lavorano una nuova ed adeguata sistemazione lavorativa. In questo senso la Città, come maggiore azionista, dovrebbe e potrebbe facilmente farsene carico attraverso le proprie strutture amministrative. È questa l’unica strada possibile. Qualunque altra via sarebbe l’ennesimo tentativo destinato al fallimento, sprecando, come già fatto in questi ultimi anni, importanti risorse pubbliche.

Per questa ragione l’MPS preannuncia la propria opposizione alla proposta, qualora venisse formulata dal governo, di aumentare la partecipazione del Cantone a Lugano Airport; vi si opporrà dentro e fuori dal Parlamento cantonale, se necessario anche lanciando il referendum.

L’MPS non può non sottolineare come sia malvenuta, da parte del ministro dell’ambiente cantonale, una proposta che punta sullo sviluppo di un vettore di trasporto come quello aereo, oggi sempre più rimesso in discussione da una nuova consapevolezza sulla grave situazione climatica: ricordiamo che in Svizzera le emissioni nocive dovute al trasporto aereo sono, nell’arco degli ultimi dieci anni, praticamente raddoppiate.

Anche qui si dovrebbe far seguire alle parole i fatti. E anche il sindaco Borradori, bravo a salutare e a incoraggiare gli studenti che protestano per il clima, meglio farebbe a mostrare un po’ più di coerenza ambientale.

MPS