FILE - This frame from a video provided by the Jefferson County Sheriff's Department shows Eric Harris, left, and Dylan Klebold during their April 20, 1999 shooting rampage at Columbine High School, in Littleton, Colorado that left a teacher and 12 students dead. Animal abuser registries are being established in a growing number of municipalities and are proposed in 11 states. Proponents point to the reported animal cruelty history of Texas school shooter Nikolas Cruz and other notorious killers, including the Columbine High School shooters, to highlight the need for registries identifying abusers.(AP Photo/Jefferson County Sheriff's Department) NO SALES

 

Una delle pagine più violente nella sanguinosa storia americana delle armi è senza ombra di dubbio la strage della scuola superiore di Columbine di Littleton, Denver, in Colorado. Oggi è il 20esimo anniversario del massacro messo in atto dai 17enni Eric Harris e Dylan Klebold ma l’ombra della loro follia è ancora viva. Quel lontano 20 aprile del 1999 i due adolescenti uccisero 13 persone e ne ferirono altri 24 prima di suicidarsi.  Per commemorare il doloroso anniversario la città di Littleton ha organizzato una veglia e l’occasione è stata colta anche da numerose altre persone in tutti gli Stati Uniti per chiedere leggi più restrittive sulle armi.

Eric e Dylan non avevano avuto alcun problema a procurarsi tutto l’occorrente per il loro piano. Numerose le bombe realizzate dai due giovani, tra cui una che esplose davvero alle 11.14 di quella mattina distraendo il personale di sicurezza. Altri due ordigni erano stati piazzati nella mensa scolastica: sarebbero dovute esplodere pochi minuti dopo. Il piano dei due killer era quello di uccidere quante più persone potevano con le bombe e poi sparare ai sopravvissuti che sarebbero scappati fuori dalla scuola. Ma le cose non andarono secondo i piani e quando ormai fu chiaro che le due bombe non avevano funzionato come avrebbero dovuto. Harris e Klebold avevano preso le armi che avevano in auto e si sono diretti verso l’edificio uccidendo diversi ragazzi nel tragitto. La prima a morire è stata la 17enne Rachel Scott, morta mentre era seduta nelle vicinanze dell’entrata assieme al coetaneo Richard Castaldo, raggiunto e ucciso anche lui dai proiettili dei due assassini.

Il luogo più colpito durante la strage è stato senza ombra di dubbio la biblioteca della scuola dove Eric e Dylan uccisero e ferirono 33 persone. Dei 23 minuti totali dell’attacco 17 li avevano passati nella biblioteca a terrorizzare, uccidere, ferire i loro compagni e i loro insegnanti. Quando i due infine si sono suicidati sparandosi Klebold alla tempia e Harris in bocca, 12 studenti e 1 insegnante avevano perso la loro vita.

Secondo gli inquirenti i motivi che avevano spinto i due ragazzi ad agire c’era il bullismo che subivano da parte degli atleti della scuola. Ma secondo gli psichiatri, c’era ben di più di una vendetta messa in atto per rancore. Harris risultò affetto da una forma di psicopatia con un complesso di superiorità mentre Klebold soffriva quasi sicuramente di depressione.

Assieme al massacro del Virginia Tech, quello della Sandy Hook Elementary School e quello della Marjory Stoneman Douglas High School, quello della scuola di Columbine è l’attacco più cruento di questo tipo in una scuola americana. Numerosi da allora sono stati gli sforzi per prevenire e difendersi da attacchi di questo tipo.
In questo triste anniversario, il pensiero non può che andare alla scampata strage alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona che aveva rischiato, proprio nello stesso periodo dell’anno scorso, un episodio simile.