Pubblichiamo integralmente l’indicazione di voto dell’AITI. 

Ci permettiamo tuttavia di osservare che la decadenza degli accordi di Schengen e Dublino – quale conseguenza di un NO – è fermamente contestata dai Referendisti.

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AITI sostiene anche la modifica della legge sulle armi quale base fondamentale per garantire la sicurezza della Svizzera e dei suoi cittadini. L’oggetto in votazione recepisce le nuove normative europee volte a migliorare la tracciabilità delle armi da fuoco nello spazio Schengen e lottare così contro l’abuso di tali armi per scopi criminali. Ma la posta in gioco è perfino più alta di quello che sembra: nonostante gli oppositori lo neghino fortemente, qualora il nostro paese non si adeguasse alla normativa, entrambi gli accordi di associazione con gli Stati membri di Schengen e Dublino decadrebbero. La situazione rischierebbe di cambiare già a partire dalla fine del 2019. Infatti, la libertà di viaggiare in Europa senza lunghe code e fastidiosi controlli alle frontiere è garantita grazie a Schengen, così come l’accordo di Dublino ci garantisce una politica d’asilo efficiente. Anche il settore del turismo sarebbe particolarmente danneggiato in quanto, grazie al visto unico Schengen, il numero di visitatori provenienti da paesi terzi è aumentato notevolmente favorendo numerose strutture turistiche malgrado la crisi legata al franco forte. Allo stesso tempo, la tradizione svizzera del tiro e le specificità del nostro esercito sarebbero garantite anche grazie al prezioso lavoro del Consiglio federale, che ha influenzato positivamente la direttiva europea sulle armi ed è riuscito a ottenere importanti compromessi.

AITI ritiene che tali tradizioni debbano continuare ad essere preservate anche in futuro in quanto parte integrante della storia del nostro paese. Solo quelle soluzioni che permettono di proteggere queste tradizioni vanno pertanto sostenute. Allo stesso modo, attraverso soluzioni equilibrate vanno adottate le necessarie misure per garantire alle forze di polizia e di giustizia i giusti mezzi per tutelare la nostra sicurezza.

Per questi motivi, l’Associazione industrie ticinesi raccomanda di votare SÌ alla nuova legislazione sulle armi.

AITI