43 persone, tra amministratori pubblici e imprenditori, sono state arrestate a seguito di un’inchiesta giudiziaria della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha fatto emergere l’esistenza di un sodalizio criminale operativo tra Milano e Varese che gestiva un giro di tangenti mirate alla spartizione degli appalti pubblici. 95 in tutto le persone indagate a vario titolo e per associazione a delinquere aggravata per la colpa di aver favorito un’associazione di stampo mafioso finalizzata alla corruzione.

4 degli arrestati sono esponenti di spicco di Forza Italia, partito politico nato in Lombardia 25 anni fa. In carcere è stato portato Pietro Tatarella, consigliere comunale di Milano e candidato alle elezioni Europee, mentre agli arresti domiciliari sono finiti Fabio Altitonante, assessore della Regione Lombardia, Carmine Gorrasi, consigliere comunale e coordinatore del partito a Busto Arsizio, e Diego Sozzani, deputato parlamentare per il quale è stato chiesto alla Camera dei Deputati l’autorizzazione a procedere all’arresto. Tutti e quattro sono stati sospesi dal partito.

Tra gli indagati “autorevoli” in questa vicenda, figura anche il governatore leghista della Lombardia Attilio Fontana, che dopo la valutazione della Procura, è stato accusato di abuso d’ufficio per la nomina diretta del suo ex socio avvocato di studio ad un incarico al Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione Lombardia. Avrebbe in questo modo violato il principio di imparzialità e aggirato la procedura di gara che prevede l’avviso pubblico.

L’inchiesta dunque è molto ampia e coinvolge politici e imprenditori in finanziamenti illeciti che intrecciano vari filoni, uno dei quali collegato con la ‘ndrangheta, come è emerso dalle intercettazioni di alcune persone arrestate. “Una corruzione diffusa, con un grande burattinaio di ampi e rilevantissimi settori di amministrazione pubblica”, ha spiegato il giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino.

Gli ultimi provvedimenti vengono emessi a pochi giorni dalle attese elezioni europee, e si aggiungono ad altri provvedimenti della magistratura italiana che hanno coinvolto recentemente altri partiti politici. Come il presidente pentastellato dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, arrestato per tangenti sul nuovo stadio della Roma ed espulso in tempi record da Di Maio. Inoltre vari sono i fronti aperti su Armando Siri, sottosegretario leghista alle infrastrutture al quale il premier Conte ha revocato oggi le deleghe in consiglio dei ministri. Ad aggiungersi alla lista anche il terremoto giudiziario che ha colpito la sanità in Umbria, con accusa della Procura a vari esponenti del Partito democratico. Esponenti del PD sono inoltre indagati  anche in Calabria.

Molte tempeste giudiziarie in atto in Italia, che probabilmente non scandalizzano più nessuno.