L’autoproclamatosi presidente Juan Guaidò ha denunciato diversi che diversi oppositori del presidente venezuelano Nicolas Maduro nonché deputati dell’Assemblea Nazionale, avrebbero subito minacce e scritte intimidatorie sui muri delle loro case, firmate dai colectivos, civili armati fedeli a Maduro.

“I dittatori non hanno il popolo e non possono camminare con la nostra gente, l’unica loro arma è agire nella notte e segnare le case dei nostri dirigenti. La disperata dittatura, nel peggior periodo della sua storia, tenta di minacciare e seminare paura con il terrorismo di stato”.

L’appello di Juan ai venezuelani per una nuova manifestazione oggi, in piazza, a Caracas e nel resto del Paese per l'”operazione libertà”.

Il manifesto di organizzazione recita “io difendo il Venezuela e l’Assemblea nazionale in strada! Manifesteremo per i nostri deputati e per la salvezza del Paese!”

Nel frattempo il nuovo presidente sostenuto da USA ha annunciato che potrebbe benissimo accordarsi con l’America per ricorrere a un intervento militare esterno. “Abbiamo scelto la strada delle elezioni” ha poi dichiarato “ma dobbiamo prendere in considerazione tutto: la gente sta soffrendo.”

Attualmente in Venezuela le uniche unità straniere sono quelle militari di Cuba, che nel frattempo sostengono Maduro. Per quanto riguarda la Russia, Guaidò ha aggiunto, con molta diplomazia “la Russia ha interessi e contratti in Venezuela e li rispetteremo perché siamo persone serie.”