Siamo andati a trovarla nella sua casa atelier di Balerna e oggi ve la presentiamo.

Un’intervista di Francesco De Maria.

Francesco De Maria  Si presenti ai lettori di Ticinolive: le sue origini, i suoi studi, le attività della sua vita. Da quanto tempo abita nel Ticino?

Mi chiamo Marie-Claire Monnet, sono un’artista pittrice. Originaria del canton Vallese, nata a Sierre, mio padre era vallesano e mia madre grigionese. Vivo in Ticino da più di 50 anni e ora abito a Balerna nel Mendrisiotto, dove dipingo.

Quando ha intrapreso la sua carriera artistica? Ha studiato in un’accademia d’arte?

Ho sempre svolto la mia attività come segretaria fino alla prima mostra di Berlino nel 1997, sempre con il mio sogno nel cuore: poter disegnare e dipingere, La mia passione a quei tempi era un hobby e giocavo con i colori, i miei dipinti diventavano doni per compleanni e occasioni varie.

Non ho studiato arte, sperimento le varie tecniche con oli, acquarelli, e altro, cercando, provando e giocando con colori e pennelli. Da sola, amo sentire tutti i risultati miei… Con soddisfazione, non imito o copio nessuno.

Lei, cime ha detto, ha allestito la sua prima mostra a Berlino. Ne conserva un vivo ricordo? E in seguito?

La mia prima mostra è nata a Berlino nel 1997. Emozionante, non pensavo fosse possibile. Io come pittrice autodidatta, poter esporre le mie opere in una prestigiosa città come Berlino! Vedere le mie opere in mostra, e le persone che le guardavano, apprezzandole, è stata una grande soddisfazione e  un incoraggiamento a continuare la mia nuova avventura nell’arte.

Dopo Berlino seguono: Casa Pessina a Ligornetto, Piazzale alla Valle del Centro Botta a Mendrisio, in occasione dell’inaugurazione del centro; all’Hôtel de Ville di Sierre, invitata dall’Ente Turistico per due volte; a Lugano invitata dalla KPMG, alla clinica sant’Anna nel reparto oncologico a favore dell’associazione Psico.oncologia, alla Tour du Sauvage, Invitata dall’Ente del turismo di Romont (canton Vaud); diverse altre mostre: Zurigo, Canada, Milano, Avellino, Viterbo, in Kenya, e altre ancora. In tutto 30 mostre, sempre su invito.

Il mio più importante impegno nel 2008 è stato quello di creare un dipinto per un evento a livello mondiale, un simposio sul cambiamento climatico svoltosi a Kyoto, poi a Londra e in altri paesi del mondo. Il mio dipinto è stato scelto dal Ministero dei Affari esteri del Giappone, che ne ha fatto un poster, che per quattro anni ha girato il mondo.. Vede che essere autodidatta  non è un impedimento…

Ho ricevuto anche un premio internazionale per la mia valenza artistica, l’impegno e la serietà del mio lavoro, a Pomigliano d’Arco presso Napoli. Sono stata citata come artista straniera. con la pubblicazione delle mie opere nel libro Le più belle pagine della letteratura, antologia di autori contemporanei. Anche vari critici d’arte si sono occupati della mia pittura.

Perché lei ama l’acquarello e l’olio, e non ama l’acrilico?

L’acrilico? Non è parte di me, perché lo sento freddo. Colori freddi senz’anima, come un tessuto in acrilico, non mi collega ai grandi pittori del passato. È una mia impressione. Ma rispetto e ammiro chi li usa.

I suoi paesaggi idilliaci rappresentano la natura reale o sono frutto di fantasia?

I miei dipinti nascono di getto su tela o carta. Sono tutte fantasie, la mia fantasia mi porta in posti per me sconosciuti, vivo le emozioni di quei luoghi, percepisco tutto come se fossi realmente li, il vento, i profumi, i rumori dell’acqua, del vento tra i fili d’erba, le foglie… Il freddo, il caldo, i sassi sotto i piedi… Mi emoziono e sento quell’Amore che la Natura ci dona. E cerco di farlo percepire anche a chi guarda i miei dipinti.. Il mio motto è “La natura è amore”.

Nel suo filone astratto vi sono delle opere del genere “fantasia intreccio di fili”. Con quale tecnica li crea e quale significato hanno per lei?

Si tratta del mio nuovo stile, fatto di fili d’erba che rappresentano noi, la nostra flessibilità malgrado le tempeste che si abbattono sul nostro percorso di vita. Ci rialziamo, rinasciamo più forti nella Luce del sole, proprio come i fili d’ erba, ognuno segue il suo percorso, come fili intrecciati. Lascio allo spettatore la libera interpretazione. È bello sentire ciò che loro sentono, è emozionante per me. Questi dipinti sono nati in un periodo particolare della mia vita. La mia arte mi ha aiutata a guarire. Spalmo la tela di colori a olio e poi ci gioco dentro con pennelli e spatole, traccio i miei percorsi di fili, che s’intrecciano, si uniscono…

Il titolo della mostra che terrà all’IBC, Insurance, Broking and Consulting di Lugano è “sinfonia di colori”. Come è avvenuto il contatto?

Sono onorata che la IBC mi abbia invitata a esporre le mie opere, poterle mostrare è una gioia per me. Ringrazio Zahra Rusconi che ha apprezzato i miei dipinti e mi ha dato questa possibilità. Dopo un po’ d’anni ritornare è bello!

Ho notato, esaminando il suo curriculum, che per parecchi anni lei non ha fatto esposizioni. Come mai?

Perché, per un tempo abbastanza lungo, non ho esposto? Ecco le famose tempeste, che colpiscono la nostra vita obbligandoci a fermarci e a pensare a noi stessi e alla nostra guarigione.

Esclusiva di Ticinolive