Gli ex dirigenti di France Télécom, multinazionale francese delle telecomunicazioni che oggi si chiama Orange, sono stati portati davanti un tribunale per affrontare le accuse legate a presunto mobbing che ha spinto 19 dipendenti a togliersi la vita, 12 a tentare il suicidio e altri 8 ha portato alla diagnosi di grave  depressione.

È il caso più grande in cui un’importante compagnia con il suo ex presidente, Didier Lombard, l’ex numero due Louis-Pierre Wenes, l’ex direttore delle risorse umane Olivier Barberot, e altri quattro ex dirigenti senior vengono portati in tribunale per giustificare il trattamento del personale avvenuto negli anni 2008 e 2009.

L’azienda stava attraversando un piano di ristrutturazione, deciso due anni dopo la privatizzazione avvenuta nel 2014, durante la quale sono stati tagliati 22 mila posti di lavoro su un totale di 120 mila. Altri 14mila dipendenti avevano cambiato lavoro. Secondo il quotidiato Le Parisien, Didier Lombard nel 2006 avrebbe detto durante una riunione con i suoi direttori: “farò di tutto affinché le persone se ne vadano in un modo o nell’altro, attraverso la finestra o la porta”.

I parenti delle vittime accusano l’ex presidente e gli altri funzionari di aver istituito una pressione psicologica sistematica per spingere i dipendenti a smettere di lavorare e costringendo le persone a muoversi geograficamente lontano dalle loro famiglie, spingendo molti dipendente a dimettersi volontariamente.

In un caso, un impiegato di 32 anni si è gettato dalla finestra dell’ufficio nella sede centrale di Parigi, mentre un dipendente 57enne si è dato fuoco nel parcheggio aziendale. Lombard, che ha rassegnato le dimissioni nel 2011, ha ammesso che l’operazione di ristrutturazione ha sconvolto i dipendenti, ma ha negato che abbia portato loro a togliersi la vita. In una lettera inviata alla corte, Lombard ha espresso la sua sincera e profonda tristezza che questa situazione ha involontariamente contribuito alla fragilità di alcuni al punto di aver compiuto un atto irreparabile.

Osservazioni che altro non hanno fatto che irritare ancor più i suoi ex dipendenti che parteciperanno al processo. I giudici inquirenti non esamineranno le scelte commerciali dell’azienda, ma il modo in cui i massimi dirigenti hanno effettuato la ristrutturazione. Il processo si apre alla corte criminale di Parigi ed esaminerà in dettaglio i fattori che hanno scatenato l’ondata di suicidi. I magistrati affermano che Didier Lombard ha messo in atto come metodo di gestione una politica aziendale volta a minare i dipendenti con l’uso della violenza sociale, creando un clima professionale che ha provocato profonda ansia in molti.

Se condannati, dovranno pagare una multa di 15 mila euro e un anno di prigione ciascuno. Anche Orange potrebbe pagare una multa di 75 mila euro se ritenuta colpevole.

Nonostante in Francia le leggi sul lavoro siano tra le più forti al mondo, la depressione, le malattie a lungo termine, il burnout professionale e persino il suicidio sono diventati sempre più comuni.