Ticinolive si è occupato a più riprese dei guai dell’aeroporto, pubblicando anche opinioni fortemente critiche. Ora è arrivato – mentre il declino continua – il “masterplan”. La soluzione prospettata? Una cura da cavallo a base di soldi pubblici, decine e decine di milioni. Con una promessa di cifre nere assai lontane nel futuro. A questo punto serve una maggioranza. in Consiglio comunale e in Gran Consiglio. Lì tutto si gioca.

Ticinolive seguirà attentamente l’evolversi della delicata vicenda e si sforzerà di coinvolgere nel dibattito personalità di peso politico e tecnico.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

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Il movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto delle indiscrezioni fornite dalla RSI in merito al messaggio del Municipio di Lugano (di imminente pubblicazione) sul futuro dell’Aeroporto di Lugano Agno.

Se queste indiscrezioni venissero confermate, l’opposizione dell’MPS sarebbe ancora più forte e decisa di quella già palesata pubblicamente in occasione delle dichiarazioni del Consigliere di Stato Zali dopo la recente assemblea del consiglio di amministrazione della società che gestisce lo scalo luganese.

La cantonalizzazione di fatto della società di gestione (questo significa il passaggio dall’attuale 12,5% della partecipazione del Cantone al prospettato 40%) e la prospettiva di sostegni finanziari (cantonali e comunali) per oltre 50 milioni con l’ipotesi (che visti i tempi non ha nessuna base seria e credibile) di un ritorno alle cifre nere nel 2032 (cioè tra circa 15 anni) rendono inaccettabile e non credibile questo progetto.

L’MPS conferma quindi, anche per le ragioni di fondo già espresse in una recente presa di posizione, la propria opposizione al progetto; si opporrà in Gran Consiglio all’aumento della partecipazione del Cantone dal 12,5% al 40% del capitale della società e non esclude di indire un referendum se il Gran Consiglio dovesse accettare la proposta.

MPS