Da un comunicato di Giorgio Ghiringhelli inviato ai media.

Giorgio Ghiringhelli  Negli scorsi giorni ho intervistato su taluni temi legati all’Islam una personalità di alto livello, autore di 17 libri sull’argomento , il grande esperto italo-egiziano Magdi Cristiano Allam (il quale nel 2008 dopo essere stato musulmano per 56 anni si era convertito al cristianesimo e venne battezzato da Papa Benedetto XVI). Nell’ambito di quella lunga intervista (che non ho ancora deciso come divulgare : 60’000 caratteri spazi inclusi…quasi un libro….)  gli ho anche posto una domanda sull’atteggiamento che la stampa italiana ha nei confronti dell’islam e dell’islamizzazione.

Magdi Cristiano Allam risponde così.

La stampa italiana è quasi totalmente islamofila e legittima l’islam concependolo come una religione di pace e di amore, mettendolo sullo stesso piano del cristianesimo (…. ) La stragrande maggioranza dei giornalisti italiani non ha una competenza specifica sull’Islam, non conosce né il Corano né Maometto (…). La stampa italiana si occupa della crescente islamizzazione solo quando accadono singoli episodi di radicalismo o di terrorismo islamico (…). Ci si limita a denunciare la punta dell’iceberg ma non si guarda in profondità alla realtà dell’iceberg (…)  La verità è che si ha paura di criticare e di condannare l’islam perché si ha paura della reazione arbitraria, arrogante e violenta dei musulmani. Il risultato è che in Italia e in Europa chiunque può dire di tutto e di più su tutto e su tutti, tranne che sull’islam. Ed è proprio questa realtà quella che più di altre connota la decadenza della nostra civiltà, perché se non possiamo dire la verità in libertà anche sull’islam come religione significa che non siamo più pienamente noi stessi dentro casa nostra. Questa è la nostra morte interiore ed è la morte peggiore perché si sopravvive fisicamente ma rinunciando alla propria dignità e libertà (…). I musulmani come persone, al pari di ogni persona, vanno rispettati e valutati singolarmente sulla base delle loro azioni, conformemente allo Stato di diritto che si fonda sulla responsabilità soggettiva. Ma l’islam come religione, al pari di qualsiasi religione, ideologia o idea, può essere legittimamente vagliato e criticato, approvato o condannato, accettato o rifiutato (…) E’ indubbio che quest’Europa sta favorendo l’islamizzazione, ha legittimato l’islam come religione a prescindere dai suoi contenuti che sono del tutto incompatibili con la civiltà europea, ha codificato il reato di islamofobia concepito come il divieto assoluto di criticare e di condannare l’islam come religione”.