Filippo Lombardi, che è una vecchissima volpe, sa bene dove risieda la sua migliore chance (così come lo sa il PLR). Non ci ha dunque pensato un attimo a scrivere un pezzo per l’organo ufficiale del “nemico atavico” (ottocentesco): OPINIONE LIBERALE.

Noi crediamo che sarà estremamente difficile per la Destra battere l’accoppiata “borghese” (si fa per dire). Questo accadde un’unica volta, nel 1991, ventotto anni fa, sostanzialmente perché le forze “istituzionali” furono colte di sorpresa da una Lega nascente.

In termini più generali (che vanno ben al di là dell’elezione agli Stati) la Destra vive giorni difficili e ansiosi perché non trova modo di sconfiggere l’alleanza dei borghesi con il PS. Il sacrificio politico sembra a molti (troppi) “ragionevole” in cambio di un vantaggio economico compensatorio. Alla fine (ma non ci vorranno mica trent’anni) la nostra indipendenza andrà perduta per qualche punto percentuale di PIL.

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Il Consiglio degli Stati funziona ben diversamente dal Consiglio nazionale. Se per leggerezza un malcapitato senatore parla del suo partito, viene zittito dal Presidente con un perentorio: “in quest’aula non ci sono partiti!”.

Questo è il segreto del Consiglio degli Stati: i suoi membri rappresentano i Cantoni, e se devono tessere alleanze – come è normale– lo fanno a nome dei rispettivi Cantoni e non di Gruppi partitici, benché la naturale collaborazione PLR-PPD permetta di tenere la barra al centro!

La complementarità delle due Camere è fondamentale per la Svizzera: spesso esprimono maggioranze diverse, ma poi trovano la via di mezzo nella collaudata procedura di “eliminazione delle divergenze”. La saggezza dei padri fondatori del 1848 permette oggi ancora al nostro Parlamento di interpretare al meglio la diversità degli interessi, trovando compromessi che quasi sempre vengono accettati dal popolo (senza referendum, oppure vincendo la relativa votazione popolare).

Bisogna dunque che i due rappresentanti di un Cantone – dopo essersi confrontati – difendano la medesima linea. Ciascuno fa poi il necessario presso i suoi colleghi di partito, ma la “ungeteilte Standesstimme” (cioè il voto univoco dei rappresentanti di un Cantone) ha un peso molto importante, specie quando si tratta di interessi cantonali vitali.

Questo meccanismo ha funzionato perfettamente negli anni in cui ho avuto l’onore e il piacere di rappresentare il Ticino insieme al collega Fabio Abate: una telefonata, una breve discussione in anticamera, a volte anche un semplice scambio di occhiate ci sono bastati nove volte su dieci a trovare l’intesa e a convincere PLR e PPD, portando a casa il massimo per il Ticino.

Grazie Fabio: è stato davvero bello (e utile) lavorare con te!

FILIPPO LOMBARDI