Aggiornamento
Il terribile caso del triplo omicidio-suicidio avvenuto lo scorso 31 maggio ha scosso il Kreis 3 di Zurigo e ora stanno emergendo i primi dettagli sulla macabra vicenda con presa d’ostaggi. L’uomo di 60 anni responsabile del delitto sarebbe stato coinvolto in una relazione amorosa con una delle due vittime, una donna di 34 anni che, dopo l’ennesima lite, aveva lasciato il compagno e si era trasferita dalla sua amica, anche lei caduta vittima del 60enne pochi giorni fa.

Come si evince da un’intervista pubblicata da Ticinonline alla ex moglie dell’assassino, l’uomo aveva conosciuto la vittima 11 anni prima quando era ancora sposato. I due avrebbero portato avanti la relazione per 4 anni in clandestinità prima che la moglie decidesse di chiedere il divorzio. L’ex moglie ricorda: “Le ha pagato la formazione come infermiera, le vacanze e persino l’appartamento. Aveva pure intestato a lei le sue due aziende”. La 34enne avrebbe lasciato il compagno con un sms e secondo l’intervistata questo l’ha distrutto in quanto “la amava alla follia”.

Secondo le dichiarazioni della donna c’erano stati dei segnali che anticipavano la tragedia, che però lei non ha saputo cogliere sul momento: “Mi ha chiesto se potevo prendermi cura del suo cane se gli fosse capitato qualcosa”. “Non voglio certo giustificare quello che ha fatto, ma il mio ex maritNo non era un mostro” ha aggiunto la donna.

La violenza domestica è un problema diffuso, anche in Svizzera. Secondo l’Ufficio federale per l’uguaglianza tra uomo e donna ogni anno causa la morte di 25 persone mentre ogni settimana si registra un tentato omicidio tra le mura famigliari con una media di circa 50 casi all’anno.
I fatti
Grave fatto di sangue a Zurigo dove un 60enne ha preso in ostaggio due donne di 34 e 38 anni. Una delle due vittime era riuscita a telefonare alla polizia chiamando i soccorsi. Le forze dell’ordine erano giunte sul posto, un appartamento al numero civico 55 di Döltschiweg, poco dopo alle 5.30 del mattino. Quasi nello stesso momento un vicino aveva anch’egli allertato la polizia perché aveva sentito delle grida.

Al loro arrivo gli agenti hanno trovato l’omicida sporto dalla finestra, che minacciava di uccidere le due donne, come ha poi fatto, se gli agenti non si fossero allontanati immediatamente. In seguito sono arrivati sul posto anche l’unità speciale Scorpion e i negoziatori della polizia che hanno cercato di contattare il rapitore. Questo si è rivolto agli agenti un’ultima volta alle 8.30 dichiarando che si sarebbe arresto entro 10 minuti. Poco dopo si sono uditi degli spari. La polizia ha fatto immediatamente irruzione nell’appartamento trovando i tre gravemente feriti. L’uomo si è probabilmente suicidato dopo aver sparato alle due vittime.

Purtoppo, nonostante il tentativo di rianimazione, non ci sono stati sopravvissuti alla strage.