Potsdam, Germania, 16 ottobre 2010. Forse conscia della graduale perdita del suo potere, Angela Merkel cancelliera tedesca, aveva ammesso, al congresso dei giovani Csu e Cdu che “il modello multiculturale ha fallito”.

La cancelliera ha poi però ribadito “il Paese non può fare a meno dei migranti, poiché la Germania non ha manodopera qualificata, ma essi si devono integrare  e assumere i valori tedeschi.”

La memoria ritorna inevitabilmente al recente omicidio di Walter Luebcke, politico proprio della Csu, che aveva risposto, in un talk show, che chi no accettava i migranti era libero di andarsene dalla Germania, in quanto l’accoglienza è propria del Vangelo, e delle minacce ricevute dall’estrema destra, nella quale si indaga per l’omicidio. Non solo minacce, tuttavia, ma anche molto malcontento tra la popolazione tedesca nei confronti dei nuovi arrivati: che Angela pareva aver già colto nove anni fa: aver scelto di perorare la causa degli scontenti.

In questi nove anni c’è da domandarsi dunque cosa sia cambiato, se nel 2015 poi, arrivò la massa inarrestabile dei migranti, la cui accoglienza, forse è costata la vita proprio a Luebcke.