di Cristina T. Chiochia

I tanti personaggi sconosciuti che animano la storia dell’Italia, scoperti grazie alla pubblicazione di libri che, non volendo essere autocelebrativi, offrono una visione di un territorio e di una nazione, attraverso i suoi protagonisti. Si è svolta la presentazione del libro “Ettore Modigliani Memorie” il 29 Maggio a Milano presso la Sala della Passione della Pinacoteca di Brera. Un incontro ben realizzato per dare testimonianza ad un libro sulla “vita movimentata” di un grande soprintendente della Pinacoteca appunto, Ettore Modigliani.

Immagine Wiki commons (Adolf Hohenstein)

Come recita il comunicato stampa, il libro, a cura di Marco Carminati, pubblicato nella collana Biblioteca d’Arte Skira, vanta l’introduzione di James Bradburne con un bell’intervento dell’autore eun contributo di Enrico Pontremoli. Una storia d’amore per il proprio lavoro, quella Ettore Modigliani che divenne direttore della Pinacoteca di Brera nel 1908 a soli 35 anni.

Un uomo che preferi’ alla carriera di avvocato, quella della sua passione, di storia dell’Arte che lo porto’ a diventare impiegato pubblico nel 1901. Periodo complicato , dal momento che solo nel 1882 la Pinacoteca si separo’ dall’Accademia e quindi il compito del nuovo soprintendente era quello di acquisire nuove opere per la collezione della pinacoteca e proteggere capolavori come “l’ultima cena” di Leonardo da Vinci oltre all’immenso patrimonio di chiese e palazzi, fortemente minacciati dall’arrivo dell’espansione industriale della città.

Inoltre nel 1911 finalmente si creò anche il Museo del Teatro alla Scala (una acquisizione della collezione di Giulio Sambon) e molto vi ci si dedicò. Un libro quindi che va oltre l’autobiografia e che conclude la trilogia, pubblicata appunto dalla collana della biblioteca d’Arte di Skira sulla Pinacoteca di Brera, grande istituzione italiana, che dall’inizio del secolo scorso fino alla fine degli anni ’70 ha raccontato le vite dei suoi direttori, tra cui si è già avuto modo di dire, di Fernanda Wittgens e la sua storia di innovazione ed educazione del pubblico. E poi , ora, in questo nuovo libro, appunto lui, Modigliani, lo studioso, lo storico dell’arte e, il giardiniere. Un grande amore per l’arte italiana ed i suoi protagonisti che gli fece svolgere il suo lavoro nell’ottica di farla conoscere il più possibile all’estero.

Un modo, quindi la lettura di questo libro, per comprendere anche ciò che significa occuparsi di arte in Italia, attraverso i suoi diretti protagonisti; un esempio per tutti : la descrizione nel libro della celebre “Mostra di Londra”.

Quando alla Royal Academy of Arts si aprì “Italian Art 1200-1900”, nel Gennaio 1930, furono ben 962 le opere esposte tra cui preziosi codici miniati, sculture, bronzi e disegni, con arazzi e maioliche tutte italiane e ben altre 484 opere da altrettanti musei italiani -sia pubblici che privati che ricomponevano secoli di storia dell’arte, tra cui opere di Botticelli e Piero della Francesca e Caravaggio molto apprezzate.

Una mostra, quella a Londra, che ebbe un successo strepitoso tanto che gli organizzatori dovettero non solo ampliare gli orari di apertura, ma anche prolungarla e neppure il costo del biglietto, che venne maggiorato, scoraggò i visitatori.

È un trionfo senza precedenti raccontato proprio da Ettore Modigliani a Mario Salmi, in una lettera.Con oltre 541.666 persone ad aver visitato pagando la mostra, stimava ben 700.000 in totale con oltre 152.479 cataloghi venduti ed oltre 27.878 album illustrati. Un incasso unico: ben otto milioni circa. Concludendo quindi, un libro di memorie da leggere quasi come una sorta di vademecum per l’arte italiana, perche’ racconta di tante avventure artistiche, grazie alla testimonianza di questo suo “anonimo”, per così dire, protagonista: un dipendente pubblico che fece bene il suo lavoro e della sua passione, uno stile di vita; offrendo la differenza tra il sogno di vedere l’arte italiana in quanto tale apprezzata in tutta Europa, ed il vederlo realizzato.