Oggi il Mattino della domenica attacca – in verità blandamente – il Vicesindaco. Motivo dell’attacco: le notizie del 28 giugno. In concreto si tratta di

  • una corposa intervista concessa dall’on. Bertini alla Regione
  • la dichiarazione del presidente Caprara al Comitato cantonale (eravamo presenti)

Sugli sberleffi vari somministrati al Vicesindaco c’è poco da dire, sopportarli senza perdere il sonno fa parte del “mestiere” della politica. Per contro bisogna dire che sul punto essenziale ciò che scrive il domenicale è falso. Non c’è stata nessuna commedia, nessun “teatrino dei pupi”. Michele Bertini si è trovato realmente in contrasto con alcuni dirigenti del suo partito e il dissidio è durato più di un anno. Aveva realmente pensato di ritirarsi, come aveva confessato egli stesso ai media.

Ora i contrasti si sono appianati ed è un bene (pensiamo) sia per il partito che per il municipale.

Che cosa dovrà fare nel 2020 il Vicesindaco liberale di una Lugano da 6 anni leghista? La cosa più normale del mondo, ciò che tutti fanno da quando esistono le elezioni. Dovrà guidare la sua lista in una battaglia che si annuncia più che difficile. Con la certezza di vincere? No. Ma con l’impegno a dare il meglio di sé.