Il ministro della Difesa di Ankara ha annunciato oggi che è cominciata la consegna del primo lotto del sistema missilistico di difesa antiaerea S-400, prodotto in Russia. L’eventualità che i russi potessero vendere missili alla Turchia ha sempre messo in allarme gli USA e infatti la reazione di Washington non si è fatta attendere. Gli USA hanno minacciato di imporre sanzioni alla Turchia e porre fine alla sua partecipazione al programma dei cacciabombardieri F-35 che Ankara aveva intenzione di acquistare in più di cento esemplari. Il presidente turco Recep Erdogan si è giustificato dicendo che un sistema missilistico come quello offerto da Mosca è necessario alla Turchia per garantire la sicurezza nazionale. “Abbiamo sempre detto che quello degli S-400 era un accordo concluso. Non c’è nessun problema. Il processo da qui in poi continuerà senza problemi” ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu.

La consegna continuerà nei prossimi giorni da parte della russa Rosoboronexport ma secondo quanto riferiscono i media locali i missili saranno pienamente operativi soltanto a partire da ottobre. “Sarà operativo in una maniera definita della autorità competenti, una volta che sarà completamente pronto” ha commentato il presidente delle industrie della difesa di Ankara.

Anche la Russia, in particolare il Servizio federale per la collaborazione tecnica-militare, ha confermato la consegna e il portavoce del Cremlino Dmitriy Peskov ha confermato che “tutto si sta svolgendo nel pieno rispetto degli accorsi e dei contratti firmati, tutti gli obblighi vengono rispettati”. Il lotto successivo del sistema missilistico acquistato verrà trasportato via aereo nel prossimo futuro mentre la terza consegna avverrà via mare.

La preoccupazione trapela dal quartier generale della NATO che si dice preoccupata per i per le potenziali conseguenze della decisione della Turchia di acquisire il sistema S-400, in quanto non sarebbe compatibile con le armi alleate.