Tre anni fa. Tullio Righinetti mentre ricorda con parole commosse il suo (e nostro) grande amico Gianfranco Soldati. Foto Ticinolive.

Il sogno di Tullio  (dal CdT odierno)  “Non fanno particolarmente rumore le scelte già decise a destra e a sinistra. Interessante per contro è l’ipotesi di congiunzione al centro: per principio sono possibilista/favorevole di fronte a questo scenario. Da tanti anni sogno un bel partito di centro, tendente a destra, basato su una solida filosofia liberale nel vero senso della parola. PLR e PPD hanno molte cose in comune, ma anche tante che li dividono. La dichiarata laicità dell’uno e il referente cristiano dell’altro, la vicinanza all’economia del primo e la componente sindacale del secondo, tanto per citare due differenze sostanziali. Si tratta però di salvare un seggio al Nazionale per il PPD e quello agli Stati per il PLR. In politica si sa sono i numeri che contano, e il pragmatismo indica chiaramente la strada della congiunzione.”

Tullio Righinetti, già presidente del Gran Consiglio

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Amico Tullio, rispetto il tuo sogno, ma ben difficilmente avresti un partito “tendente a destra”. Con una probabilità molto alta ti ritroveresti con un partito disposto a cedere la sovranità delle nostre istituzioni (vista come “superata”) a una prepotente e ricattatoria (chi può smentirlo?) Unione europea.

NOTA. Sembra di capire che Righinetti consideri il seggio PLR agli Stati (candidato Merlini) “da salvare” nel senso di “bisognoso di essere salvato”. Ne prendiamo nota. Molti invece lo giudicano “sicuro”.

NOTA 2. Proprio ieri abbiamo sentito un’opinione secondo la quale il “popolo liberale” potrebbe respingere la congiunzione con il PPD (laddove la dirigenza, benché non unanime, è favorevole).

La nostra personale opinione (che non conta nulla) è che discorsi del tipo “ormai liberali-radicali e democristiani sono simili, anzi uguali; moderati, avversi al populismo, intenti al buon governo…” siano (nessuno si offenda) insulsi.

NOTA 3. Continuiamo a credere che l’interesse principale del PLR risieda nel causare alla Destra la perdita di un seggio al Nazionale. Un secondo possibile segnale di inversione di tendenza, dopo il cattivo risultato della Lega nell’elezione di aprile (Gran Consiglio).

NOTA 4. La parola chiave (che abbiamo messo nel titolo) nel testo di Righinetti è pragmatismo. Non possiamo che dargli ragione. Aggiungendo però… “solo” pragmatismo.