La congiunzione delle liste PLR e PPD per il Nazionale è il tormentone dell’estate. Non si parla d’altro. Tre giorni fa Lombardi e Merlini hanno pubblicato un articolo “congiunto” e molto esplicito sul Corriere. Siamo lieti ed onorati che la presidente delle Donne liberali ci abbia concesso un’intervista sul tema. Saremo altrettanto lieti di ospitare un oppositore PLR all’accordo (sempre che accetti di manifestarsi).

A nostro avviso il Primo Agosto il PLR approverà la congiunzione (il PPD ha già manifestato la sua piena adesione). Detto ciò, l’obiettivo potrebbe essere fallito? Non ci sentiamo di escluderlo, al pari di altri che hanno parlato con noi. Il seggio democristiano potrebbe andare ugualmente perso, visto che tutti giurano (è diventata una “verità di fede”) sul raddoppio “rosso-(verde)”.

Nell’intervista Mari Luz prevede 4 seggi al centro (operazione “salvate il soldato Ryan”), 2 a sinistra e quindi… una bella legnata a destra. È una possibilità ma per nulla una certezza.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Perché questo matrimonio – contrariamente all’opinione dei bravi manzoniani – “s’ha da fare”? Mi dica quali ragioni si oppongono alla congiunzione tra PLR e PPD al Nazionale. Se non ce n’è mi risponda: nessuna.

Mari Luz Besomi-Candolfi  Nessuna.

La faccenda è vista dai più (al momento) in questi termini: il PPD sta boccheggiando e il PLR lo salva. Una rappresentazione realistica?

E’ una rappresentazione parziale, non esistono fondate controindicazioni per non stipulare un’alleanza che consentirebbe a liberali e pipidini di giocare un ruolo da protagonisti alle prossime elezioni.

Quale il vantaggio per il PLR ? Far perdere un seggio alla Lega? (mormorano i maligni). Le confesserò francamente, su di me un discorso del tipo “siamo tutt’e due moderati, aperti, combattiamo il populismo, siamo per l’Unione europea, eccetera” ha un effetto deprimente (mentre in certe tombe potrebbe anche provocare un po’ di agitazione). Mi elabori un discorso migliore, meno… qualunquista, in favore della congiunzione… e magari qualcosa di più.

Il partito degli assenteisti è sempre più grande, tutti i partiti mostrano dei limiti nell’essere attrattivi verso una parte dell’elettorato. Nonostante le diversità e le divisioni del passato l’opportunità della congiunzione sarebbe capace di presentare una vera novità all’elettorato e di rimescolare completamente le carte alle prossime Federali. Può essere l’inizio di un discorso per evitare che il centro venga eroso da destra e da sinistra guardando avanti alle future generazioni per le quali un sistema maggioritario ove si riuniscano le forze per concentrarsi su alcuni fondamentali obiettivi comuni è inevitabile, a torto o a ragione per molti giovani liberali e pipidini le dispute che hanno segnato la vita dei due partiti non sono nemmeno un ricordo.

Secondo lei, se la base recalcitra (qualche segnale si è già visto) la dirigenza troverà comunque il modo di ottenere il risultato desiderato?

Si. Non stiamo parlando né di fusione né di matrimonio fra i due partiti. I nostri valori non sono messi in discussione ritengo pertanto che non ci siano ragioni per opporsi a una congiunzione.

Come cambiano le cose in politica! Il “nemico atavico” lo è stato per due secoli ma non è più nemico. E il nuovo non è affatto “atavico” bensì giovane, inviso e temuto. Ricordo bene quella domenica del 1991, pochi pensavano che sarebbe finita così. Non è vero?

Chi è abbastanza vecchio, e io sono fra questi, ricordando il clima politico di quel tempo non può dirsi stupito.

L’accordo con il PPD potrebbe avere lo scopo di proteggere la posizione di Merlini?

Giovanni Merlini è un candidato eccellente, una personalità di spicco e riconosciuta a Palazzo federale. Ritengo che nulla debba essere lasciato intentato per difendere il seggio liberale radicale alla Camera dei Cantoni.

La Destra agli Stati sui numeri puri, almeno in partenza, appare perdente. Quali conigli potrà estrarre dal cilindro con Ghiggia e Chiesa? Il comportamento indecente e ricattatorio della UE porterà voti alla Destra (Nazionale e Stati)?

Non saprei che conigli potranno estrarre dal cilindro Chiesa e Ghiggia, gli argomenti sono sempre gli stessi e faccio fatica a immaginare un cambiamento di registro che non li sconfessi verso il loro elettorato. La percezione che si ha del comportamento dell’Europa può far presa su alcuni credo però che maggiore sia la conoscenza del reale peso che hanno i rapporti politici economici della Svizzera nei confronti dell’Europa e meno ci si possa riconoscere nella politica della Destra.

Che cosa è più probabile ai suoi occhi: 1) La Sinistra non raddoppia 2) Il PPD perde un seggio 3) Lega/UDC perdono un seggio?

Quest’ultima ipotesi.

Grazie alla “svolta verde” di Petra Gössi” lei si aspetta un grande risultato del partito, a livello svizzero?

Innanzi tutto non mi esprimerei in termini di “svolta”, la politica climatica e ambientale è un argomento caro a tutti e chi conosce la storia sa che non è un tema estraneo agli ambienti liberali. Personalmente credo che il merito della Presidente nazionale è di essere molto comunicativa nell’evidenziare le sinergie della politica climatica e ambientale con il liberalismo. Apprezzare una visione della politica ambientale con l’accento sulla responsabilità individuale, sugli incentivi e sui costi reali permette di proporre soluzioni realistiche a fronte di un metodo fatto unicamente di divieti. A livello svizzero questo approccio può essere gradito a molti e tradursi anche in una risposta elettorale.

Per finire, lei è la presidente delle Donne Liberali (e ha ben tre candidate in lista: Ferrara, Valenzano Rossi e Pfyffer). Le “sue” donne (dirigenza e base) la congiunzione la vogliono?

Grandi imprese femminili del passato sono frutto di congiunzioni, una fra tutte la conquista del diritto di voto per le donne. Le ho risposto?

Esclusiva di Ticinolive