Noi speriamo che di questa congiunzione, che è un passo di quelli pesanti, si parli apertamente e si dibatta a fondo. La procedura ha assunto un’aria frettolosa che a molti, comprensibilmente, non piace. Ma, com’è ovvio, di tempo non ce n’è più.

Il CdT odierno a pagina 2 esibisce un articolo di notevole interesse, a firma Ivano Fontana. Si potrà obiettare che esso risuscita i vecchi fantasmi del 2007. Ma non sono passati 1000 anni, soltanto 12, e per il partito – allora diviso ma più libero nell’espressione del pensiero politico – erano probabilmente tempi migliori.

Caprara era di là da venire ma Merlini era presidente. La decisione – sostituire Marina con Laura? – fu lasciata, per forza, agli elettori; ma al termine di una lunga, travagliata, a tratti violenta e disonorevole via crucis. Queste cose pesano ancora, oggi, nel 2019, nel cinquantesimo della conquista della Luna? Fontana dice di sì. 

Abbiamo scelto per voi un passaggio assai significativo.

ADDENDUM (ore 20), Segnaliamo per correttezza che – come abbiamo accertato – l’autore dello scritto non è un esponente PLR. A prima vista poteva anche essere.

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“Forse il PLR teme, ma non lo dice per ovvi motivi, che la candidatura, a mio modo di vedere forte per la statura politica, del suo candidato non è ben vista, se non addirittura è malvista, da una parte di esponenti e di elettori del partito, per via che fu proprio con la presidenza di Merlini che Marina Masoni venne sostituita da Laura Sadis nel Governo cantonale. Tempi definitivamente passati e dimenticati? È vero che la cosiddetta destra del PLR ha scelto nel frattempo altre sponde. Addirittura Sergio Morisoli, disgustato per il trattamento riservatogli, ha fondato, con alcuni sodali, la Destra. Magari i dirigenti attuali valutano che chi è andato è andato e non torna più. E, soprattutto, che mai e poi mai una fetta di chi vota PLR darebbe il voto a Giovanni Merlini, il quale però potrebbe riceverne da liberi elettori e elettori di sinistra.

Difficile per un osservatore distaccato capire che cosa giri nella testa dell’attuale dirigenza. Con distacco potrebbe constatare che Bixio Caprara, che potremmo soprannominare JO come i francesi chiamano gli animatori del Club Mediterraneo, non ne ha mai vinta una, da quando è disceso sul serio in politica. Due volte battuto da Martignoni per il sindacato di Bellinzona, e sconfitto, nella strategia e nei voti, alle recenti elezioni cantonali quando migliaia di voti preferenziali di elettori PLR sono andati a Lega-UDC (basta saper leggere la tabella dei flussi), e quando il non celato tentativo di riprendere il secondo seggio e il DECS è miseramente fallito.”

Ivano Fontana, docente in pensione