Due missili nordcoreani a corto raggio sono stati lanciati a sorpresa dalla penisola di Hodo, situata non lontano dalla costa orientale di Wonsan. Il primo missile ha volato per circa 430 chilometri, mentre una valutazione congiunta della Corea del Sud e degli Stati Uniti, ha rivelato che il secondo missile ha volato per circa 690 chilometri. Sono necessarie ulteriori analisi per valutare se si tratta di un nuovo tipo di missile con una nuova forma di lancio oppure di una versione aggiornata di missili esistenti come ad esempio “l’Iskander”, un missile balistico prodotto in Russia efficace per la sua capacità di eludere le difese anti missile. Entrambi hanno raggiunto un’altitudine di 50 chilometri e sono caduti nel vicino Mare del Giappone.

Le risoluzioni delle Nazioni Unite vietano alla Corea del Nord di lanciare qualsiasi tipo di missile balistico.

Il ministro della Difesa giapponese ha affermato che i missili non hanno raggiunto le proprie acque e non è chiaro se si tratta di missili balistici. Non hanno avuto un impatto sulla sicurezza nazionale giapponese. Rimane comunque un fatto che pone nuovi dubbi sugli sforzi per riavviare i colloqui di denuclearizzazioni. In seguito all’incontro di Trump e Kim nella zona demilitarizzata alla fine di giugno e al seguito del quale il Segretario di stato Mike Pompeo aveva dichiarato che i colloqui sarebbero stati ripresi dopo poche settimane.

La Corea del Nord è chiaramente infastidita dal fatto che gli Stati Uniti e la Corea del Sud stiano per condurre esercitazioni militari congiunte previste per il mese di agosto, e Kim Jong Un ha voluto lanciare un avvertimento. Le esercitazioni comunque saranno ridimensionate per non alimentare le tensioni in quanto potrebbero essere considerate come preparatorie di un’invasione o una violazione dello spirito della dichiarazione congiunta firmata da Trump e Kim al loro vertice di Singapore l’anno scorso.

La Corea del Nord potrebbe riconsiderare la sua sospensione sui test nucleari e il nuovo lancio dei missili è “diretto” a Trump per mettere pressione sugli Stati Uniti in vista di possibili colloqui. Pyongyang afferma che il test è servito come un evento di grande importanza per aumentare il potere di combattimento dell’esercito popolare e abbandonerà il suo programma militare soltanto se gli Stati Uniti accetteranno di eliminare le paralizzanti sanzioni economiche.

I negoziati sul disarmo si sono interrotti nonostante la manifestazione pubblica di amicizia tra Trump e Kim, ma il Dipartimento di stato degli Stati Uniti d’America rimane ottimista. La Casa Bianca però, non ha ancora risposto alle richieste di commento.

Pyongyang continua anche a dimostrare le sue capacità di sviluppare nuove armi nonostante le severe sanzioni economiche. All’inizio di questa settimana Kim Jong Un ha ispezionato un nuovo tipo di sottomarino che sarà operativo nelle acque del mare orientale della Corea e che secondo alcuni analisti potrebbe essere sviluppato per trasportare missili balistici.

Questi ultimi due missili sono stati lanciati il giorno dopo la visita del consigliere della sicurezza nazionale statunitense John Bolton a Seoul, dove ha incontrato la sua controparte sudcoreana, Chung Eui-yong e i due ministri degli esteri e della difesa.

Recentemente il presidente Trump ha affermato di avere una corrispondenza molto positiva e di credere che Kim Jong Un non farebbe nulla che possa mettere a repentaglio il percorso del suo paese verso delle relazioni migliori.