Circa 1000 persone sono state arrestate a Mosca dove numerosi cittadini sono scesi in piazza per protestare contro l’esclusione di molti oppositori dalle elezioni comunali, in programma per l’8 settembre. La giustificazione ufficiale per l’esclusione è il mancato raggiungimento del numero di firme nelle petizioni. La protesta di ieri è stata organizzata dall’oppositore di Vladimir Putin Alexiei Navalny che sostiene che continuerà a protestare finché non otterrà delle elezioni libere e giuste. Durata 7 ore, la protesta di ieri era cominciata di fronte agli uffici del sindaco per poi spostarsi in pizza poco più lontano. Tuttavia è dal 14 luglio che i cittadini hanno cominciato a manifestare. Dal principio i candidati esclusi si erano riuniti assieme a qualche sostenitore nella piazza Pushkin, che tradizionalmente ospita gli oppositori, per diventare ben presto un vero e proprio corteo che chiedeva elezioni libere. Infatti, le elezioni popolari sono una rara opportunità per i partiti oppositori di esprimere il proprio pensiero ed essere votati in quanto da circa due decenni tutti i partiti anti-Cremlino sono stati espulsi dalla Duma.
Ma la repressione dell’opposizione si fa sentire: due giorni fa le forze dell’ordine avevano perquisito senza una vera ragione le case di quattro candidati dell’opposizione mentre mercoledì scorso, come è già accaduto in precedenza, Alexiei Navalny è stato condannato a 30 giorni di carcere proprio per aver organizzato la manifestazione. Altre figure di spicco dell’opposizione e aspiranti candidati hanno subito lo stesso trattamento e sono stati arrestati nelle ore che hanno preceduto la protesta di sabato. Inoltre, una ONG indipendente che si occupa di monitorare le attività dell’opposizione in Russia ha riferito che diversi tra gli arrestati hanno subito lesioni e ferite come il naso rotto e fratture alla testa. Numerosi i poliziotti impegnati a sgomberare l’area centrale della città, chiudendo tutto il perimetro del municipio e costringendo i manifestanti a uscire per le vie laterali.
Uno dei candidati squalificati, Dmitry Gudkov, ha dichiarato: “Se perdiamo ora, le elezioni cesseranno di esistere come strumento politico. Ciò di cui stiamo parlando è se è legale partecipare alla politica oggi in Russia, stiamo parlando del paese in cui vivremo”. Altre testimonianze giungono dai manifestanti. Elena Rastovka, una pensionata di 68 anni ha detto: “Ho avuto paura per tutta la vita, ma abbastanza è abbastanza. Se restiamo a casa, nulla cambierà”.
Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin dal canto suo ha parlato di una “protesta non autorizzata” che “minaccia la sicurezza” e ha assicurato che l’ordine sarà garantito secondo le leggi.