La congiunzione delle liste ticinesi PLR e PPD in vista delle elezioni federali si è concretizzata oggi con 112 voti favorevoli su 161 (69,565%). Il comitato cantonale del PLR, riunito a Melide, si è espresso con voto a scrutinio segreto arrivando al risultato alle 11.38 di questa mattina dopo due ore e mezza di animata discussione.

A sorpresa, alle 12.05 è arrivato al raduno di Melide anche il consigliere federale Ignazio Cassis, disceso dal cielo su un maestoso Super Puma.


I COMMENTI DI TICINOLIVE

  • I dirigenti del partito hanno dimostrato di possedere un sufficiente controllo della situazione. Si è votato a scrutinio segreto (il vero voto di coscienza, il vero voto libero) e il Sì doveva conseguire una maggioranza qualificata del 60%. In ogni caso andare alla Congiunzione con un 52 a 48 sarebbe stato un perfetto suicidio.
  • I media erano rigorosamente esclusi dalla sala ma (ipotizziamo) pescheranno nell’abbondante gossip.
  • La bella giornata melidese era caldissima e i convenuti hanno abbondantemente sudato. Interessante: il candidato Merlini ha citato una ventina di temi politici fondamentali, dei quali il primo è stato l’emergenza climatica. Meglio andare sul sicuro, ci sono in giro due Grete e una Petra.
  • Alle 11.38 di oggi si è concluso il rapido ma intenso tormentone sulla “Congiunzione tra i nemici atavici” (ex nemici, ovviamente). Una fine dunque? Secondo noi si tratta al contrario dell’inizio di una dura battaglia, con una prima scadenza al 20 ottobre e una seconda al 17 novembre (giorno in cui Elisabetta, la figlia della decapitata Anna Bolena, divenne regina (1558), succedendo alla sorella (sorellastra) Maria la Sanguinaria, la quale non aveva esitato a mandare al rogo l’Arcivescovo di Canterbury, suprema autorità religiosa del Regno).
  • Dando per scontato (non che ci piaccia) il raddoppio a sinistra, i risultati possibili al Nazionale sono:  A) 3-3-2  con perdita di un seggio PPD;  B) 4-2-2 con perdita di un seggio a destra e 2-2 al centro;  C) 4-2-2 con 3 PLR e 1 PPD, come ha acutamente aggiunto Pontiggia con tanto di numeri (26% e 17%).
  • Abbiamo persino (origliando) sentito il presidente Caprara dire: “il salvataggio del PPD non è sicuro”.
  • Interessante un breve video pubblicato dalla giornalista Claudia Rossi di Teleticino, che ci propone un Fabio Pontiggia assai scettico confrontarsi  con un Andrea Leoni (di LiberaTV) che non sta più nella pelle. Notevole la posizione del direttore del Corriere, anche perché il quotidiano di Muzzano è senza tregua accusato dai leghisti di essere partigiano del “fu partitone lib-lab”.
Il luogo

La nostra schematizzazione di questa dura e incerta campagna elettorale.

  • A DESTRA. Parlare SOLO di indipendenza, sovranità, difesa del modello istituzionale svizzero.
  • AL CENTRO. Parlarne il meno possibile.

Chi vincerà?

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Le quattro C del presidente Caprara (copia-incolla)

Collaborazione: La conferma della buona collaborazione esistente al Centro sul piano federale che privilegia la concordanza è indispensabile per un Ticino più svizzero, credibile e autorevole a Berna.

Coraggio: oggi la situazione politica con congiunzioni a destra e a sinistra chiede scelte coraggiose e innovative per contrapporsi in modo efficace al sovranismo fatto di chiusure e di paure della destra e all’egualitarismo a prescindere dell’attuale sinistra. Un approccio coraggioso e progressista e non conservatore.

Competizione: la congiunzione non dà nessuna garanzia di mantenere le attuali posizioni. Il PLR – così come il PPD e i Verdi liberali – dovrà darsi molto da fare per difendere le proprie posizioni attaccate in modo evidente da destra e da sinistra. Da subito vi invitiamo ad essere vigili perché solo se confermeremo le attuali posizione saremo in grado di sostenere le nostre idee in modo adeguato a Berna.

Comunicazione: la comunicazione sarà essenziale per spiegare alla base PLR e alla cittadinanza che la congiunzione mantiene inalterate le caratteristiche di ogni partito per valori di riferimento, storia e sensibilità. I liberaliradicali continueranno a votare il proprio partito e i propri candidati. Si tratta esclusivamente del consolidamento della buona collaborazione esistente a Berna e dell’avvio di una collaborazione sul piano cantonale che potrebbe facilitare la concordanza in una realtà politica pericolosamente bloccata da veti incrociati e da approcci ideologici strumentali che non permettono di affrontare le vere priorità del Ticino.

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Osservazione finale. Per un’occasione così importante ci si poteva attendere un’affluenza maggiore. In particolare, i membri del Comitato cantonale sono quasi 300. Poco più della metà (161) erano presenti.