Riceviamo e pubblichiamo integralmente questo interessante testo, che lasciamo al giudizio dei lettori.

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MontagnaViva riflette sull’accordo di congiunzione Liste PLR-PPD e svela alcuni retroscena

Primo di agosto passato e saluto la decisione del PLR. Vi parrà strano, ma sono felicissimo di questa congiunzione PLR-PPD. Non mi farò amici, ma quando me ne faccio ad essere genuinamente schietto e diretto.

Ora scopro alcune mie carte, pur essendo briscola e due di picche.

Ho già scritto su Facebook che MontagnaViva sarà presente alle Nazionali con due liste: una per il Nazionale e una lista per gli Stati con candidato il sottoscritto. Per il Nazionale sveleremo i candidati il 12 agosto.

Ma devo e posso ora svelare un’altro fatto. Circa un anno or sono mi è stato chiesto da alti esponenti PPD di congiungere le nostre liste. Nei mesi scorsi vi sono stati diversi incontri nel Cantone e a Berna. Ho sempre espresso che la mia povera e poca forza elettorale non risolveva i problemi con cui erano confrontati. Un granello di sabbia siamo. Ho sempre affermato che era con il PLR che dovevano trovare intesa. Ora è fatta, complimenti e avanti: nella politica di centro sta il futuro Svizzero italiano e della Svizzera tutta. Questi contatti mi hanno fatto piacere e anche onorato, a nessuno sono sconosciute le mie origini democristiane.

con l’on. Caverzasio a Mendrisio

MontagnaViva ci sarà alla tenzone del 20 ottobre senza congiungimenti, sola e soletta. Anche se il fatto suppongo interessa poco all’opinione pubblica e men che meno ai nostri media e all’ufficialità. Infatti, per esempio, Lombardi nella sua lettera alla base pipidina ha citato congiunzioni con questo e quello, ma senza citare la di Lui invisa MontagnaViva.

Ebbene recentemente mi hanno convinto a ripresentare alle nazionali il movimento che ho fondato nel 2011, tra l’altro per la terza volta. Siamo ben convinti che non abbiamo aspettative di elezione, le prospettive sono pari o quasi a zero! Siamo in questo assai concreti e realisti! Esserci per il solo motivo che un certo discorso per una politica diversa per periferie e montagna lo possiamo fare solo noi. Noi siamo l’emblema di queste realtà che stanno morendo, che il mondo politico, sottacendolo, aspetta che il fatto in pochi decenni gradualmente avvenga. Gli altri partiti, egemoni, al limite, sin dal 2011, hanno copiato, si sono appropriati dei temi che abbiamo rilanciato dall’oblio. Anche se a noi stessi  non ne è venuto nessun vantaggio, siamo fieri di aver rilanciato temi che sembravano assopiti e morti dopo le falcidia apportate dai ministri PLR, in particolare, in questi ultimi 25 anni.

Tutto il palinsesto che era stato costruito a partire dall’on. Arturo Lafranchi, il mai compianto giaguaro di Coglio, è stato smantellato a partire dall’era Masoni e dai suoi successori. E i disastri son lì tangibilmente da vedere. Il mite e inconsistente on. Vitta, mal consigliato nonostante una certa sua voglia di fare, non ha portato nulla di nuovo per rabberciare i disastri creati dai suoi (sue) predecessori. Ebbene MontagnaViva esiste per ricordare che la politica della montagna non è quella che si tenta di proporre a suon di milioni, ma senza la gente che poi li può utilizzare. A livello federale pure non si sta meglio e il nostro apporto è quello di dire che “ Valli e montagne abbandonate non sono scenari accettabili” e che “ in montagna si può vivere e lavorare: bisogna crederci, agire e operare”. Per queste finalità ci siamo e ci saremo oggi e domani.

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Arch. Germano Mattei, fondatore e coordinatore del Movimento di MontagnaViva