Il Pensiero del giorno è assegnato a GIANNI RIGHINETTI (CdT).

“La vera rivoluzione è certamente rappresentata dal mutuo soccorso nato al centro con liberali radicali e popolari democratici, mai uniti in passato, anche litigiosi nel tentativo di prevalere l’uno sull’altro e da sempre contrari alla possibilità delle congiunzioni. Opzione vista come una scappatoia di comodo per sommare i voti tra entità differenti e distanti. Ma di fronte alle difficoltà ci si tura il naso, si socchiudono gli occhi e ci si rimangia molto volentieri ogni credo granitico: come d’incanto tutto diventa normale, naturale e legittimo.”

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Popolo PLR a Melide

Il successo e l’ammucchiata della sinistra ha creato una situazione ad alta tensione.

La sinistra si sente il raddoppio in tasca ed è tranquilla come un papa, con le due Grete T & G, il dottor Cavalli e la Marina (che non sarà mai eletta agli Stati).

La destra questa volta rischia molto. Suo compito è difendere l’indipendenza del Paese e le peculiarità delle sue istituzioni, in sostanza la Svizzera come piccolo stato sovrano. L’Unione europea ha gettato la maschera e il nostro governo (che talvolta sembra smarrito) ha subito una serie di umiliazioni. La destra nell’imminente autunno sarà sola contro tutti. Un passo indietro nell’elezione federale sarebbe doloroso.

Anche i “borghesi di centro” rischiano enormemente. Se mancassero anche uno solo dei loro obiettivi

  • quattro seggi al Nazionale (due-due!)
  • Lombardi e Merlini agli Stati

l’effetto sarebbe dirompente e probabilmente disgregativo sulla frettolosa alleanza.

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La cosa più preoccupante è l’evidente deficit di libertà nel partito che ha questa parola divina nel suo nome. Noi ricordiamo, ad esempio, il drammatico 1987 (non eravamo bambini, avevamo già concluso con successo la scuola media) o il violento 2007. Si lottava a denti stretti, ci si prendeva per il bavero, ma si parlava.

Non c’era l’obbligo di attenersi al Pensiero Unico.