Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo.

Noi non siamo per principio contro l’aeroporto ma pensiamo che esso debba avere una ragionevole probabilità di sopravvivenza. Il piano di “rilancio” fondato sullo studio dell’Università di San Gallo ci sembra, detto fuori dai denti, irrealistico. Prevede esborsi (sicuri) per decine di milioni in cambio di un futuro… nebuloso e aleatorio.

In particolare l’ultimo capoverso del testo dell’ASPASI, in verità, ci appare audacemente “trionfalistico”. Lo studio di San Gallo “non lascia spazio a dubbi”. In verità, Marco Romano, i dubbi sono immensi, assillanti. Il collegamento di Lugano “con il resto dell’Europa e del mondo” suona brillante, ma dove sono le destinazioni? Ginevra, che non esiste più? Zurigo, che Swiss minaccia di sopprimere? Nel comunicato si parla di 200.000 milioni di indotto, laddove la segretaria, generosamente, ha infilato tre zeri di troppo.

In questo momento la questione è tutta politica. La Lega sostiene il Sindaco; il PPD sostiene Lombardi; la sinistra è ideologicamente (“thunberghianamente”) contraria.

Il PLR assume il ruolo di l’ago della bilancia e deciderà prima o poi come muoversi.

Ai nostri occhi la posizione corretta consiste nell’essere non ideologicamente contrari.

 

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Marco Romano, presidente dell’ASPASI

ASPASI non condivide i tempi e i modi con cui la compagnia aerea Swiss International Airlines SA ha esternato le sue riflessioni in relazione al futuro del collegamento Lugano-Zurigo. La comunicazione della compagnia aerea ha come sola conseguenza quella di creare ulteriore incertezza in un momento particolarmente delicato. Inoltre, un eventuale abbandono della tratta Lugano-Zurigo rafforzerebbe la tendenza dei passeggeri di rivolgersi ai collegamenti degli scali milanesi.

L’Associazione Passeggeri Aerei della Svizzera italiana (ASPASI) ha preso atto con grande stupore delle esternazioni dei responsabili di Swiss International Airlines SA relative al collegamento Lugano-Zurigo. Alla luce di un possibile collegamento ferroviario veloce, l’attuale collegamento su Zurigo potrebbe essere messo in discussione.

L’affermazione – che non fa seguito ad alcuna decisione concreta – risulta inopportuna nei contenuti e ancor più nelle tempistiche. I vari attori implicati nello scalo di Lugano Agno sono chiamati in questa fase a creare una base di certezze alfine che la politica possa procedere ai necessari investimenti per garantire il futuro a lungo termine e la creazione di nuovi collegamenti – su tutti il ripristino urgente della tratta Lugano-Ginevra.

Oltre ad essere intempestiva, la comunicazione di SWISS è particolarmente poco condivisibile anche nei contenuti. ASPASI – a stretto contatto con i passeggeri e frequentatori dello scalo di Lugano Agno – nutre inoltre forti dubbi che quanto definito SWISS come “valida alternativa”, ossia il trasferimento sul treno, possa essere effettuato senza perdite di passeggeri e dunque di quote di mercato da parte di SWISS. Infatti, già oggi la tendenza è quella di preferire sempre di più gli scali milanesi, anche alla luce del collegamento aereo su Zurigo, troppo spesso in balìa di circostanze che più o meno oggettivamente ne impediscono il regolare svolgimento.

Lo studio effettuato dall’Università di San Gallo e presentato questa primavera non lascia spazio a dubbi: con un indotto diretto di 200’000 milioni e 1600 impieghi generati, l’infrastruttura aeroportuale è un fattore decisivo per la Svizzera italiana e il suo collegamento con il resto dell’Europa e del mondo. La situazione creatasi dopo il fallimento della compagnia aerea Darwin è sempre più problematica alla luce delle soluzioni che tardano ad arrivare. ASPASI chiede che in futuro SWISS comunichi certezze al posto di insinuare ulteriori e inutili dubbi. Nel frattempo, l’auspicio è che il collegamento su Zurigo – gestito da Adria Airways – venga offerto con la stessa qualità che Swiss International Airlines ha sempre messo in primo piano.

ASPASI