Ferragosto, una festività cara agli italiani agli abitanti di San Marino e ai Ticinesi, per il lieto riposo, e cara nel senso che il portafoglio si svuota, Ferragosto è per tanto cara anche agli albergatori che, di solito, vedono il loro portafoglio riempirsi. Quest’anno, (come del resto l’anno scorso, e l’anno prima ancora e quello prima di esso, si ride per non piangere – ma quest’anno ancor di più per la ripresa dalla Pandemia) per la crisi, è una festa un po’ meno cara in tutti i due sensi.

L’estate precipita, ha donato metà dei suoi favori, fra un mese è settembre e si ritorna a scuola o a lavoro. Fortunato, di questi tempi, chi ce l’ha. Donde viene, questa riflessiva, ed importante festa?

L’imperatore Augusto

Ferragosto deve il suo nome a Feriae Augusti, festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a C per sancire le idi (ovvero il 15 di ogni mese) del proprio mese, Augusto, per l’appunto, che il salvatore della patria e vincitore di Azio, si era dedicato. I Romani (pagani), infatti, non avendo la domenica (festa cristiana istituita molto più tardi dall’imperatore Costantino), non avevano un giorno di riposo settimanale, in compenso alternavano al lavoro le festività dei Fasti, ovvero giorni fausti da ricordare (il poeta Ovidio scriverà appunto una raccolta di Fasti in onore di ogni mese).

Con l’avvento del Cristianesimo, Ferragosto viene dedicata alla Dormitio Mariae o Dormitio Virginis, alla dormizione della Vergine Maria, madre di Cristo la quale, come raccontato nei Vangeli canonici, sinottici e apocrifi (tra questi ultimi ve n’è uno apposito su Maria risalente però al IV sec dC) si narra di come Maria non morì ma venne assunta in Cielo, proprio come suo Figlio, raffigurato da innumerevoli Maestri pittori nell’atto di incoronarla Regina dei Cieli. Qui sotto, la Madonna di Foligno di Raffaello, con, in basso a sinistra, san Giovanni Battista (vestito da eremita e precursore, nel Battesimo, di Cristo):

15 agosto 1769 ad Aiaccio, nella famiglia della piccola nobiltà dei Buonaparte,  nasce Napoleone, secondogenito tra otto fratelli, figlio della diciottenne Maria Letizia Ramolino e del 22 enne Carlo Maria Buonaparte, il cui cognome perderà una u per essere francesizzato al massimo dal celebre discendente e conquistatore.  Sposato due volte, la prima per invaghimento con l’affascinante Giuseppina, la seconda per ragion di stato (e poi, per amore) con la bella Maria Luisa genererà lo sventurato e bellissimo figlio Napoleone II che morirà a 21 anni prigioniero a Vienna, quando ormai il volo dell’Aquila paterna, uscito dall’Europa è entrato nella Storia e nella Leggenda.

1931 il regime Fascista si “appropria” della festività di Ferragosto scontando i treni e gli alloggi alberghieri, promuovendo colonie per i più piccoli, per la propaganda e per la salute dei bimbi. Sarebbero poi, pochi anni dopo, partiti obbligatoriamente per la guerra, dunque dovevano essere sani, logico.

bambini in vacanza al tempo del fascismo

15 agosto 1969, 52 anni fa a Woodstock si scrisse la storia, musicale, hippie.  La ribalta degli anni ’70, con capelli lunghi e coroncine (e, perché negarlo? spinelli) aveva di fatto cambiato la società: dalla storia imperiale, guerresca, tragica, alla società moderna, musicale, per i tradizionalisti depravata, per i nostalgici osannata, per i rievocatori osannata. Io, però, non posso comprenderli.